Bir Zamanlar - Nel Museo dell’Innocenza

Incontri e convegni , Presentazione libro

«Anna Rita Severini ha inseguito lo sviluppo del Museo dell’Innocenza con la stessa passione con cui Kemal ha inseguito Füsun». 
Orhan Pamuk

Il Museo dell’Innocenza è un museo letterario che si trova ad Istanbul nel quartiere di Çukurcuma, nel distretto di Beyoğlu. Ispirato all’omonimo romanzo di Orhan Pamuk, il museo mostra uno spaccato della vita in Turchia – e a Istanbul in particolare – dal 1970 ai primi anni 2000, attraverso gli oltre mille oggetti esposti.

Anna Rita Severini gli ha dedicato un libro, lodato dallo stesso Pamuk.

Istanbul, aprile 2011. Due italiane, Denise e Irene, si incontrano e si conoscono spinte da interessi diversi ma legati entrambi al Museo dell’Innocenza, struttura che Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura nel 2006, ha concepito negli stessi anni di redazione dell’omonimo romanzo. Il museo in quel momento è ancora in allestimento e aprirà da lì a un anno. Ma al suo interno il destino fa incrociare i percorsi di vita delle due donne, le loro esperienze e i loro sogni, le ambizioni di una giovane antropologa museale e le visioni di una lettrice matura e appassionata. In tutto questo s’impiglia, con esiti imprevedibili, anche la tranquilla esistenza di Deniz, collezionista e poeta che collabora da qualche anno ai lavori di messa a punto dell’esposizione. Ma non solo. Nella medesima trama vengono evocate e implicate altre esistenze, vissute circa quarant’anni prima. Sarà la sensibile Maia, di origini italiane e vissuta a Istanbul sin da bambina, a recuperare e ricomporre in un racconto unitario i diversi fili narrativi.

Costi

Per partecipare è necessario prenotare un posto chiamando allo 0464.755021 o scrivendo a info@libreriarcadia.com. Si chiede un contributo di 3€ per persona che verrà interamente restituito in caso di acquisto, nella serata, del libro presentato. Verrà garantito e richiesto il rispetto di tutte le norme vigenti in tema di prevenzione del Covid 19 che al momento prevedono solo l’uso della mascherina FFP2.