Birmania: il diritto di avere diritti

Convegno

Giovedì 29 novembre 2007 (ore 20.30 presso l’Aula Magna del Museo Tridentino di Scienze Naturali in Via Calepina 14 a Trento) Mandacarù Onlus Scs promuove l'incontro "Birmania, il diritto di avere diritti" sul caso del gigante petrolifero francese TOTAL OIL in affari con la brutale dittatura militare birmana. L’investimento di TOTAL OIL nel progetto di gasdotto Yadana nel sud della Birmania fa guadagnare al regime militare centinaia di milioni di dollari ogni anno. La TOTAL OIL lavorando con la brutale dittatura militare birmana sta alimentando un regime che imprigiona e tortura gli oppositori politici ed i sindacalisti. Un regime che è stato condannato dalle Nazioni Unite per il diffuso utilizzo del lavoro forzato e degli stupri come strumento di intimidazione e di lotta alle minoranze etniche.

Incontro con Cecilia Brighi (Dipartimento Internazionale Cisl) autrice de “Il Pavone e i generali” e referente di www.birmaniademocratica.org. Introduce: Nicola Ferrante, segretario della Cisl del Trentino.
Modera: Giampiero Girardi, presidente di Mandacarù Onlus Scs.
Aderisce la Cisl del Trentino con il patrocinio del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani

Nel corso dell’incontro verrà presentata la campagna di pressione “TOTALitarian OIL, la benzina che alimenta l’oppressione” che richiede a Total Oil di porre termine alle relazioni economiche con la giunta dittatoriale birmana e di ritirarsi immediatamente dalla Birmania.
I leader democratici birmani hanno chiesto alle imprese di non investire in Birmania e di lasciare il paese. Da tempo la coalizione internazionale delle organizzazioni sindacali e non governative a sostegno della democrazia in Birmania e contro il lavoro forzato chiede alla TOTAL OIL di interrompere il sostegno alla giunta militare birmana e di ritirarsi da questo paese.
La situazione politica e dei diritti umani in Birmania continua a deteriorarsi nonostante che la TOTAL dichiari che un “rapporto costruttivo” con la giunta possa portare a cambiamenti positivi nel paese. In realtà da quando la TOTAL è arrivata in Birmania è successo il contrario. Il regime ha utilizzato gli investimenti esteri, come quello della TOTAL, per espandere il suo peso militare e per consolidare l’oppressione nei confronti del popolo birmano, tanto che la leader democratica Aung San Suu Kyi ha dichiarato che la TOTAL è il maggior sostenitore del regime militare birmano.
Il ritiro della TOTAL dalla Birmania potrebbe in qualche modo farle riconquistare una parte della reputazione che è stata danneggiata dal suo comportamento in quel paese.
Crediamo inoltre che questa scelta potrebbe rappresentare un colpo per il regime militare e contemporaneamente una forte spinta positiva per il movimento democratico, facendo anche sì che l’Unione Europea, libera da pressioni interne derivanti dalla presenza di TOTAL in quel paese, possa definire finalmente una politica più decisa e coerente contro la giunta.
Fino a quando la TOTAL non deciderà di ritirarsi dalla Birmania dichiarando pubblicamente che non investirà più in questo paese, è importante sostenere la coalizione internazionale, che continuerà ad informare gli azionisti, i consumatori, il pubblico, i media e le forze politiche nei rispettivi paesi, circa l’appoggio che la TOTAL continua a dare alla dittatura militare birmana. Per richiedere con urgenza a TOTAL OIL di porre termine alle relazioni economiche con la giunta dittatoriale birmana e di ritirarsi immediatamente dalla Birmania.

IMPORTANTE!
Puoi firmare e far firmare la petizione (scaricabile su www.mandacaru.it) ed inviarla a Mandacarù Onlus Scs Via Prepositura 32, 38100 Trento, o consegnarla presso una delle botteghe Mandacarù.


organizzazione: Mandacarù Onlus