Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane
sarà presente l'autore
Ormai abbiamo tutti capito che i noir servono per raccontare con acume ed intelligenza questi nostri tempi distratti e pericolosi: accade questi con i gialli di Antonio Manzini, con quelli di Maurizio De Giovanni ed accadeva con la fortunata serie di Montale di Jean Claude Izzo o con quella di Pepe Carvalho di Manuel Vazquez Montalban di cui non a caso è debitore del nome il protagonista dei libri di Andrea Camilleri.
Lo fanno anche quelli del padovano Massimo Carlotto ed in particolare quelli, come questo, della serie dell'Alligatore.
Carlotto racconta la crisi del Nordest, lo sgretolarsi delle illusioni di una generazione, il mondo corrotto dal denaro, grazie ad ingredienti come la musica, l'alcol, la suspense, le atmosfere rugginose, gli intrighi, molti voci arrochite ed altrettanti cuori infranti...
L'autore
Massimo Carlotto è nato a Padova nel 1956, scoperto dalla scrittrice e critica Grazia Cherchi. Ha esordito nel 1995 con il romanzo "Il fuggiasco", pubblicato dalle edizioni E/O.
I suoi libri sono tradotti in molte lingue, ma il personaggio che più è rimasto nel cuore dei lettori è l'Alligatore, l'irregolare amante del Calvados, al centro di quest'ultimo libro.
La trama
Un nuovo caso per l'Alligatore. Il Bene e il Male, ancora una volta mascherati e insidiosi da distinguere, si scontrano nell’arena internazionale delle grandi operazioni segrete di polizia, dei traffici di droga, prostituzione e identità. La scrittura di Massimo Carlotto, già uno dei migliori autori di noir, fa un salto di livello. Il romanzo è il più complesso “Alligatore” che abbia scritto finora, un meccanismo perfetto come un orologio svizzero, uno scavo nelle psicologie di personaggi in bilico sul crinale nebbioso di strade senza ritorno, un’ironia tagliente e un’umanità sincera. Un grandissimo noir sul conflitto tra crimine e forze di polizia dove, troppo spesso, le vittime sono solo pedine senza valore. Marco Buratti detto l’Alligatore e i suoi soci Max la Memoria e Beniamino Rossini sono caduti in una trappola ordita dal nemico più pericoloso con cui abbiano dovuto misurarsi: Giorgio Pellegrini. Pellegrini, in fuga dalla Legge e dalle pallottole di Beniamino Rossini, non intende vivere da latitante per il resto della vita e decide di diventare un infiltrato per conto della polizia. Qualcosa va storto e una squadra di killer spietati arriva dall’estero per assassinare sua moglie e la sua amante. L’indagine parallela per identificare i responsabili viene affidata all’Alligatore e ai suoi soci. Loro non vorrebbero avere nulla a che fare con la vicenda ma vengono ricattati dalla dottoressa Angela Marino, alto funzionario del ministero dell’Interno. La missione affidata a Pellegrini ufficialmente non esiste e non sono previsti testimoni. I nostri scoprono ben presto che il loro destino è comunque segnato. Anche se riusciranno nell’impresa rischieranno di essere tolti di mezzo da una falsa accusa che potrebbe mandarli in carcere per molti anni. Buratti, Max e Beniamino reagiscono. Giocano questa partita senza regole per cercare di sopravvivere. L’Alligatore ha un motivo in più per non soccombere: in un hotel ha conosciuto una donna. Una “vecchia puttana” quarantenne di nome Edith. Tra i due è stato amore a prima vista.