Body/Work/Leisure

Danza

Prima Nazionale
Charleroi/Danses - Plan K Belgio

La danza come veicolo sociale, come mezzo di integrazione del corpo nello spazio e dello spazio nel corpo.
Frédéric Flamand, dalla fondazione nel '73 a Bruxelles del gruppo Plan K, poi integrato con il Ballet Royal de Walloni e successivamente ribattezzato Charleroi/Danses, ha mostrato grande coerenza poetica e una finalità creativa ben definita. La sua ricerca consiste nell'elaborazione di un processo osmotico tra danza, universo audiovisivo e architettura che si concretizza nella realizzazione di spettacoli multimediali ibridi, in cui l'impatto visivo è dominante. Non più lo spettacolo antropocentrico, ma ciò che interessa al coreografo è la relazione, la rete di rapporti che il corpo umano può instaurare sulla scena.
«Mi sembra che nella danza - dichiara Flamand - tutto sia possibile. Quello che mi interessa è andare oltre a ciò che ci è mostrato e la danza è sicuramente più propizia alla trasmissione del non-visibile. È fonte di resistenza alla banalizzazione delle immagini. Essa risponde alla metamorfosi del mondo attuale perché è il punto di incontro delle preoccupazioni interdisciplinari dell'arte contemporanea»
E l'uomo dove si colloca in questo contesto di riflessione? L'uomo, per Flamand, deve interrogarsi sul nuovo statuto del corpo che l'avanzamento irrefrenabile delle macchine e delle nuove tecnologie ha messo in atto. Nasce da questo spunto riflessivo, dall'analisi del rapporto uomo macchina la trilogia realizzata in collaborazione con Fabrizio Plessi comprendente La Chute d'Icare ('89), Titanic ('92) e Ex-Machina ('94)
Nuove tecnologie sempre più invasive che mettono in gioco la perdita della dimensione spaziotemporale classica a favore di una dimensione virtuale in cui il corpo in carne e ossa perde la sua consistenza. Ecco allora la schizofrenia data dalla mancanza di riferimenti spaziali di Moving Target, lavoro realizzato nel '96 in collaborazione con gli architetti newyorkesi Diller+Scofidio, ideatori di un impianto scenografico costituito da un grosso specchio inclinato a 45° gradi che sdoppia l'immagine della scena destabilizzando la percezione dello spettatore.
Architettura dell'immateriale che ritorna, declinata, in Metapolis spettacolo firmato con l'architetto iracheno Zaha Hadid e coprodotto da Oriente Occidente nel 2000 per il ventennale del Festival. Metapolis, ovvero al di là della città, era la città utopica sospesa tra il reale e il virtuale, tra la fluidità e la frizione, tra il pubblico e il privato, l'urbanizzazione e il depopolamento dove il corpo tende a smaterializzarsi secondo una poetica del frammento.
Il tema si sposta al mondo del lavoro per la collaborazione di Frédéric Flamand con l'architetto francese Jean Nouvel. L'incontro avvenuto per la realizzazione di una installazione per il padiglione tematico Futuro del Lavoro all'interno dell'Esposizione Universale di Hannover nel 2000 (Work Leisure) è stato prolifico punto di partenza per la realizzazione di Body Work Leisure, l'ultima creazione di Flamand per Charleroi/Danses-Plan K che il Festival ospita quest'anno.
Sulla scena - costituita da un struttura metallica modulare a tre livelli che sviluppa un gioco di piattaforme sulle quali scorrono schermi, pareti translucide e proiezioni video - si susseguono quadri relativi all'organizzazione del lavoro in rapporto al tempo libero.
Attraverso un'analisi del presente e la presa in esame dei contrasti tra Paesi economicamente sviluppati e Paesi in via di sviluppo, la cui linea di demarcazione sembra essere il possesso o meno delle tecnologie digitali, Flamand traccia con Body Work Leisure un affresco sull'oggi e una visione del futuro.

COMPAGNIA: Charleroi/Danses - Plan K Belgio


organizzazione: Ass. cult. Incontri Internazionali di Rovereto - PAT Ass. Cultura - Comune Rovereto Ass. Cultura - Ministero Beni e Attività Culturali - Regione T-AA - APT Rovereto - MART Centro Internaz. Danza - ASM Rovereto - Cassa Rurale Rovereto