Brundibar
opera per bambini in due atti di Adolf Hoffmeister
musica di Hans Kirása
Edizioni Bote & Boch; rappr per l'Italia CASA RICORDI - MILANO
Gabriella Ferrari, Andrea Maule, attori
Stefano Patarino, regia
Francesca Righi, assistente alla regia
Orchestra dell'Università di Trento
Stefano Chicco, direttore
Solisti e Coro della Scuola "I Minipolifonici" di Trento
Annalia Nardelli, direttore
Gaia Zeni, pianista collaboratore del coro
Brundibar venne rappresentata a Terezìn, ad opera di bambini ebrei internati a scopo propagandistico, ovvero per dimostrare l'infondatezza delle critiche ai campi di concentramento e mostrare una parvenza di creativa serenità in quei luoghi di morte. Di fatto, tutti i giovani protagonisti ed il compositore stesso morirono successivamente in vari campi di concentramento. Terezìn non fu dunque solo un luogo di sofferenze: vi sopravvissero il coraggio e l'altruismo, la lotta caparbia per salvare le vittime designate del genocidio. Protagonisti di questa lotta furono tutti coloro che con infinito spirito di sacrificio lavorarono per assicurare il mantenimento della vita in un campo continuamente sovraffollato. Non fu secondaria l'opera degli artisti, che in condizioni veramente difficili confrontarono i compagni, mantenendo vivi i valori dell'umanità e della bellezza, e rafforzando il dovere di resistere e la volontà di sopravvivere.
Atto primo. Due bambini, Anika e Pepicek, camminano in mezzo alla strada di un piccolo villaggio. Si presentano al pubblico: il babbo è lontano da casa perché fa il soldato e la mamma è molto malata. Il medico ha detto ai due fratelli che la mamma potrà guarire soltanto se i figli potranno comprarle del latte. Intanto la strada inizia ad affollarsi di gente; c'è il poliziotto, che consiglia ai due di procurarsi un lavoro, l'unico mezzo per guadagnare i soldi necessari; ci sono il lattaio, il fornaio e il gelataio, assediati dalla popolazione del villaggio intenta nei propri acquisti; c'è infine un suonatore di organetto, Brundibar, che cantando in piazza riesce a guadagnare molti soldi. Anche Anika e Pepicek provano a cantare una filastrocca, sperando nell'attenzione e nella benevolenza della gente, ma senza successo; vengono anche maltrattati dall'arrogante Brundibar, che li minaccia con il suo bastone affermando di essere il padrone della piazza. Avviliti e scoraggiati dall'atteggiamento prevaricatore del suonatore d'organetto, impauriti dalla notte e dal freddo, i due fratelli si addormentano. Tre animali il Passero, il Gatto ed il Cane decidono di aiutarli: all'indomani chiameranno tutti i bambini del paese per aiutare Anika e Pepicek a sconfiggere Brundibar. Poi intonano una dolce ninna nanna.
Atto secondo. È l'alba: gli animali svegliano i due bambini. Dopo essersi dati il buon giorno, Anikal Pepicek, il Passero, il Gatto e il Cane si recano a scuola per reclutare altri bambini. Gli scolari aderiscono all'impresa: si unirono ai due fratelli per formare un coro più potente, tale da soverchiare la voce di Brundibar. Al termine delle lezioni, i ragazzi si aggregano al gruppo e iniziano a cantare, disturbando Brundibar e il suo organetto. La gente ascolta attentamente il nuovo gruppo. Anika e Pepicek trovano nel loro cappellino molto denaro, ma il perfido Brundibar, pieno di invidia e di astio, riesce a estorcere ai due ragazzi i loro guadagni. Allora tutti i bambini del paese danno la caccia a Brundibar recuperando il cappellino con i soldi e costringendo il loro nemico alla fuga. L'opera si conclude con un canto di vittoria di tutti i bambini e degli animali, tornati finalmente, padroni della piazza.