By fair means. Con mezzi leali

Mostra

55° TrentoFilmFestival
Mostre

a cura di Ermanno Filippi
“By fair means”, ossia “Con mezze ali” a cura di Ermanno Filippi e Augusto Golin, è una efficace sintesi dell'alpinismo e dell'arrampicata britannici dai pionieri a oggi.
Il primo pannello, dal titolo “I conquistatori delle Alpi” racconta l'epoca d'oro dell'alpinismo inglese. L'avvenimento che segna l'inizio del cosiddetto alpinismo è la salita in vetta al Monte Bianco nel 1786 da parte di Balmat e Paccard. Ma il turismo alpino, grazie alla ritrovata pace, si afferma a metà del Diciannovesimo secolo. Intanto, tra il 1850 e il 1880 i nobili inglesi conquistano tutte le maggiori cime delle Alpi.
È dal titolo del secondo pannello “By fair means” che la mostra prende il nome. E il secondo pannello spiega di Frederick Albert Mummery e delle regole che stabilì. In sostanza gli inglesi, dopo aver “inventato” l'alpinismo tradizionale dettarono le regole di quello “sportivo”. Mummery sentenzia che il vero alpinista è quello che fa il primo di cordata, che procede senza guida; il vero alpinista è quello che rispetta la montagna e l'affronta “con mezzi leali”, ossia limitando il più possibile l'uso dei mezzi artificiali.
Si passa all'alpinismo extraeuropeo con il terzo pannello, dal titolo: Un nuovo sconfinato “playground”. Vi si racconta della corsa agli Ottomila, dei britannici che hanno esplorato le grandi montagne del globo, in primo luogo l'Himalaya e l'Everest negli anni tra le due Guerre Mondiali.
È poi la volta dell'alpinismo proletario, il pannello si intitola: dai “cliff” alle grandi pareti. Tra le due Guerre Mondiali i veri protagonisti dell'alpinismo non furono i britannici bensì i tedeschi, gli austriaci e gli italiani. È questa l'epoca d'oro del sesto grado, di un nuovo stile leggero, di nuovi alpinisti “proletari”.
Negli anni Settanta si afferma lo stile alpino. “Sulle Alpi come nel Galles: in Himalaya come sulle Alpi”. Tornano grandi le imprese britanniche in questi anni del secolo scorso. Non solo i grandi nomi già noti, e Chris Bonington è uno di questi, ma anche numerosi sconosciuti che affrontano montagne inviolate.
Parla dei tempi più recenti il sesto ed ultimo pannello, dal titolo: I “xe” superiori, il laboratorio dell'arrampicata moderna, dal free climbing, all’arrampicata sportiva, all'hard grit. Mentre fra il resto degli alpinisti si affermano nuove tecniche, l'arrampica britannica rimane più legata alla tradizione.