C’è bisogno di parlare di teatro per fare teatro
Nell’ambito della “Giornata Teatrale Trentina” promossa dalla Co.F.As., si terrà domenica 18 ottobre un convegno a tema organizzato in collaborazione con il Centro Nazionale di Ricerca e Alta Formazione F.I.T.A. (Federazione Italiana
Teatro Amatori). Appuntamento per i filodrammatici a partire dalle ore 10.00 al Teatro S. Marco di Trento
Il mondo del teatro, forse anche più di altri settori, ha dovuto fare i conti con l’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese e così professionisti e amatori sono stati costretti a re-inventare il loro modo di fare spettacolo. Di questo e, in particolare, della rinascita faticosa che si sta cercando di mettere in atto si parlerà domenica 18 ottobre al Teatro S. Marco di Trento nell’ambito della “Giornata Teatrale Trentina” promossa dalla Co.F.As., la Federazione che raccoglie nella
nostra provincia oltre cento compagnie amatoriali.
A “raccontare”, coinvolgendo i rappresentanti delle Filodrammatiche associate, il momento di difficoltà che anche il mondo del teatro sta vivendo, saranno Daniele Franci, direttore del Centro nazionale di ricerca e formazione FITA e Maria Grazia De Marco, direttrice della Scuola di Alta formazione delle Arti dello spettacolo ITAF, che si confronteranno con il mondo Co.F.As. raccontando in maniera innovativa le loro esperienze nel convegno a tema dal titolo “C’è bisogno di parlare di teatro per fare teatro”.
Utilizzando la tecnica dello “Showreal” che caratterizza il loro modo di confrontarsi con il pubblico, realizzeranno una serie di “interviste doppie” che chiameranno alcuni membri del circuito Co.F.As. a rispondere alle domande poste da
una voce fuori campo, individuando in questo modo alcuni argomenti sui quali avviare un confronto che costituirà il “filo rosso” di tutto il convegno. E così, in maniera veloce e leggera, attori, formatori teatrali, tecnici, direttori di progetti e
direttori artistici saranno chiamati a parlare dell’esperienza vissuta durante l’emergenza sanitaria raccontando “Che cosa è successo”, “Come abbiamo reagito”, “Cosa abbiamo fatto”, ma cercando anche di riflettere su “Cosa sarà”.
Una prima “intervista doppia” metterà a confronto alcuni rappresentanti del mondo Co.F.As. che durante i mesi del lockdown non hanno potuto svolgere attività.
Saranno coinvolti gli attori Giovanni Scottini (Compagnia di Lizzana) e Anna Brugnara (T.I.M. di Meano); i tecnici Alessio Di Caro (Compagnia “Filogamar” e Grupo “Poe.Mus” di Cognola) e Andrea Coppi (Associazione “Le Quisquilie” di
Trento); i direttori artistici Andrea Franzoi (Compagnia di Lizzana e “Lupus in Fabula”) e Nicola Merci (T.I.M. di Meano), i formatori Michele Comite (Associazione “Clochart” di Rovereto) e Giuliana Germani (Compagnia GAD – Città di Trento); i project manager Marisa Bruschetti (Compagnia di Lizzana) e Mauro Arnoldi (Associazione “La Baraca” di Martignano).
La seconda “intervista doppia” metterà invece a confronto alcuni membri del mondo FITA e rappresentanti del mondo Co.F.As. che parleranno dell’attività svolta durante il lockdown e nei mesi successivi. A confrontarsi con Maria Grazia De
Marco e Daniele Franci saranno Tullio Seppi (Gruppo “Moreno Chini” di Taio), Ermenegildo Pedrini (Circolo Culturale Filodrammatico di Ischia), Alberto Uez (Compagnia GAD – Città di Trento) e Loris Frazza (Filodrammatica di Laives).
Nuove parole, nuove idee, nuove azioni porteranno alla fine della mattinata a redigere “L’abecedario del nuovo modo di fare teatro”, chiamando tutti i presenti ad esserne autori.
Il convegno, che gode del sostegno finanziario dell’Assessorato alla Cultura della Provincia autonoma di Trento, si aprirà alle ore 10.00 con un indirizzo di saluto del Presidente Co.F.As., Gino Tarter.