Cai Guo-Qiang. Ethereal Flowers

Mostra

Prima mostra personale in un museo italiano del grande artista cinese, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 1999, un’esposizione giocata sulla leggerezza, sull’evanescenza, sul rapporto tra reale e virtuale, in modo da condurre il visitatore in una dimensione spirituale.
Tra i progetti che Cai Guo-Qiang realizza appositamente per la Galleria Civica di Trento uno è dedicato a CHUNG KUO, il film documentario sulla Cina di Michelangelo Antonioni, realizzato nel 1972 con il consenso del governo cinese, poi messo subito al bando. Il film nelle aspettative dei cinesi doveva ritrarre la Cina moderna, il progresso, l’innovazione, ma il regista si lasciò attrarre dalle scene di folle in bicicletta, dalla miseria che tuttavia manteneva intatti i valori della solidarietà. Fatto bersaglio di una larga campagna denigratoria Antonioni divenne l’emblema della perfidia occidentale, tanto che il suo nome si trovava scritto anche nei libri di scuola e divenne la persona straniera più famosa in Cina dopo Marx e i padri del comunismo. Ora il film è stato riabilitato, ma Cai Guo-Qiang vuole tornare su questo caso di fraintendimento culturale, dovuto, secondo le sue parole "alla discrepanza stilistica e formale tra il realismo socialista e il neorealismo". Il film, ora ristampato da Cinecittà Holding insieme agli altri film di Antonioni per la cura di Carlo Di Carlo, suo storico aiutoregista e massimo conoscitore della sua opera, inserito anche nella retrospettiva dedicata al regista al Festival del Cinema di Venezia, è utilizzato da Cai Guo-Qiang in una doppia proiezione. La prima con luce diurna nel cortile di ingresso, l’altra su uno schermo rosso all’interno. Le figure, i paesaggi, le città saranno pertanto ombre in movimento, quasi imprendibili.
Un secondo lavoro specifico per la Galleria è PASSAGE, un fiume evanescente che scorre nel seminterrato, a indicare l’idea di passaggio e di divenire, caratteristica del Trentino coi suoi fiumi e le sue strade romane da cui l’artista è rimasto suggestionato. Il lavoro intende essere una promenade per lo spirito e un passaggio tra materiale e immateriale, tra reale e virtuale.
Inoltre la Galleria ospiterà dipinti ad olio e grandi tele eseguite con la polvere da sparo, i disegni con le scritte coperte dalle esplosioni, lavori che l’artista prepara direttamente in uno studio a Trento nelle settimane precedenti la mostra.
Una sezione sarà di carattere documentario, con i filmati delle performance pirotecniche che hanno reso Cai Guo-Qiang famoso nel mondo: l'esplosione degli pseudo funghi atomici davanti alle Twin Towers del ‘96, il grande dragone cinese di fuoco che infiammò il cielo della Kunsthalle di Vienna nel ‘99, i numerosi Progetti per gli extraterrestri in cui l’artista ha voluto realizzare opere visibili dallo spazio, anche se effimere, della breve durata di un’esplosione.
Dopo l’inaugurazione, nell’ora del tramonto, alle 19.45, i visitatori saranno invitati a recarsi a Sardagna, presso il Centro Congressi Panorama dell’Opera Universitaria, utilizzando la funivia o un servizio di pullman appositamente allestito. Da lì si vedrà la città in basso e davanti al cimitero si innalzeranno dei fuochi d’artificio colorati. Visti dall’alto essi saranno come dei fiori che si aprono rapidamente, a somiglianza di dalie, peonie, crisantemi: un omaggio ai defunti che riposano nel camposanto. Due telecamere riprenderanno i fuochi: una dall’alto di Sardagna, l’altra dal cimitero, mostrando il punto di vista dei vivi e quello dei morti. L’azione intende far riflettere - secondo le parole dell’artista - sulla sottile linea di confine tra "la vita e la morte, il visibile e l’intangibile, l’arte e il rituale quotidiano, la città del passato e quella del futuro, la vetta della montagna e la città sottostante, avvicinando gli opposti". La performance Ethereal Flowers dal giorno successivo sarà esposta in galleria col titolo Heaven on Earth, con una proiezione dei due punti di vista su due schermi arcuati

COMUNICATO 21 novembre 2002:
Domenica 24 novembre 2002, ore 16.30
Galleria Civica di Arte Contemporanea, via Belenzani 46
Chiude la mostra di Cai Guo-Qiang e si accende per l’ultima volta il suo fiume di fuoco

E’ l’ultima settimana di apertura della mostra dell’artista cinese Cai Guo-Qiang alla Galleria Civica di Arte Contemporanea italiana nella sua prima personale italiana. Dopo il ciclo di incontri dedicati all’arte e alla cultura cinese con la critica Monica Demattè e il professor Scartezzini che hanno approfondito l’interesse sollevato da questa importante presenza in città, sarà infatti il 24 novembre l’ultimo giorno per poter vedere le opere realizzate appositamente per Trento: come Big White Trouth, installazione dedicata al film che Michelangelo Antonioni girò in Cina nel 1972, o come i disegni di grandi dimensioni realizzati con la polvere da sparo su carta giapponese. Negli spazi della Galleria è inoltre visibile il video della performance di fuochi d’artificio che ha aperto la mostra, un video imperdibile per chi il giorno dell’inaugurazione non c’era, ma anche per chi c’era, visto che mostra il suggestivo nascere e veloce svanire dei luminosi “fiori eterei” da due punti di vista diversi: dall’alto del picco panoramico di Sardagna rivolto verso l’agitata città e anche dal silenzio del cimitero. L’artista è infatti noto per le performance pirotecniche realizzate in tutto il mondo, che in Galleria sono raccontate in numerosi videoreportage “esplosivi” che si susseguono velocemente.
Domenica sarà inoltre l’occasione per vedere per l’ultima volta Passage, un’installazione realizzata dall’artista cinese nel seminterrato della Galleria e dedicata al territorio: è un fiume infuocato che solo in alcune occasioni è stato possibile vedere acceso. Come eterei erano i fuochi dell’inaugurazione, fugace è infatti anche questo lavoro. Una volta accesa, la fiamma corre lungo tutto il tracciato per impadronirsene e creare un serpente di fuoco, che per le anse ricorda il nostrano fiume Adige e per la cresta rossa, gialla e blu porta alla memoria i draghi cinesi dalla lunga coda. Ma dopo pochi minuti tutto svanisce e ritorna il buio. Proprio domenica alle 16.30 quest’opera prenderà vita per l’ultima volta.

La mostra ha riscontrato un buon successo di critica e di pubblico, con lunghi articoli sul Sole 24 Ore, su Il Giornale, sul Manifesto, su Tuttolibri della Stampa, su Repubblica.it, su Exibart (la cui edizione cartacea le ha dedicato la copertina), su Arte Mondatori, su Flash Art, su Il Giornale dell’Arte. Servizi televisivi sono stati realizzati da RaiSat, MT Channel, Rai 3. Grande attenzione è stata registrata anche da parte delle testate e dalle reti trentine.
Intanto Cai Guo-Qiang, che conserva un ricordo indimenticabile delle sue settimane di lavoro a Trento, sta preparando le sue prossime mostre personali, che vanno dalla Tate Modern di Londra il 31 gennaio 2003, a Naguya in Giappone in febbraio, allo Smak di Gent in marzo, fino al British Museum nel prossimo giugno.


organizzazione: Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento