Camillo Stenico: cinque anni in guerra

Convegno

Il reduce della campagna di Russia
Camillo Stenico: cinque anni in guerra

Martedì 30 novembre ad ore 20:30 presso il Centro sociale di Montevaccino si terrà una serata culturale dal titolo "Incontro con Camillo Stenico", un protagonista della ritirata di Russia (1943) e testimone della Seconda Guerra Mondiale. Converserà con l'ospite Sergio Oliver, autore del libro "Mamma ritornerò! Camillo Stenico: 1940-45, cinque anni di guerra". La serata rientra nell'ambito delle iniziative celebrative per il cinquantesimo della fondazione del Gruppo Alpini di Montevaccino. L'ingresso è libero e gratuito. Per informazioni è possibile rivolgersi a Gianko Nardelli (349-5851405).

CAMILLO STENICO - Biografia
Camillo Stenico è nato a Camparta Alta di Meano il 28 novembre 1920 (domenica ha compiuto i suoi primi 90 anni)
Vive a Gazzadina di Meano con la moglie Olga, ha quattro figli con le rispettive nuore, sei nipoti, due pronipoti e due nipoti acquisiti.
Suo padre Rocco Stenech (il cui cognome è stato italianizzato in “Stenico” durante il regime fascista, era fattore (manente) di Camillo Oss Mazzurana, figlio di Paolo Oss Mazzurana l’illuminato podestà di Trento. Camillo ha avuto il privilegio di vivere presso Villa Oss Mazzurana a Camparta Alta di Meano.
Appena finita la scuola a San Michele, ha trovato lavoro, come fattore, a Maccarese nell’Agro Romano nei pressi di Fiumicino in provincia di Roma.
Dal 1940 al 1945 ha indossato la divisa di artigliere alpino del Gruppo Vicenza; dall’11 al 25 giugno 1940 sul fronte francese, dal 18 novembre 1940 al 23 aprile 41 sul quello greco- albanese
Durante una licenza militare è stato uno dei fondatori del Gruppo Mandolinistico di Meano.
Dall’1 agosto 1942 al 15 marzo 1943 col grado di caporale ha partecipato alla Campagna di Russia prima con l’Armir con la Divisione Alpina “Tridentina” .
Dall’ 8 settembre 1943 all’8 maggio 1945 è stato prigioniero dei tedeschi all’inizio nello Stamlager I B a Prostken poi è stato portato sul lago Sperdingsee, a Johannisburg. Quando sono arrivati i Russi è stato portato a Gumbinenn nell’allora Prussia Orientale, ora enclave russa e da lì è stato poi rimpatriato.
Fino al 14 ottobre 1945 è stato trattenuto dalle forze armate alleate.
Dopo la guerra è ritornato a Maccarese dove ha conosciuto la sua futura moglie Olga, facendo rientro a Trento dopo un anno.
Il 26 giugno 1951 gli è stata conferita la Croce al merito di Guerra per internamento in Germania.
Nel 1947 è stato assunto quale custode forestale per conto dell’Uso Civico di Meano, divenendo poi “capo agenti” per tutto il territorio comunale per conto dell’appena nata Azienda Forestale Consorziale Trento Sopramonte dal 1955 al 1975. Dopo l’annunciato pensionamento è stato richiamato prestando servizio fino al 1978.
Nel 1953 è stato fra i fondatori del Gruppo Alpini di Vigo Cortesano, dove per 33 anni ne è stato abile capogruppo.
Con i suoi uomini ha collaborato alla ricostruzione del Friuli dopo il terremoto del 1976. Per i suoi meriti acquisiti nella su lunga e fattiva collaborazione nell’Associazione Nazionale Alpini nel 1976 gli è stata conferita l’onorificienza di Cavaliere dell’ordine “al merito della Repubblica Italiana”.
Nel giugno del 2008 ha festeggiato con a sua amata Olga i 60 anni di matrimonio, attorniato dall’affetto dei suoi affezionati famigliari.
Come scrive nel libro di Sergio Oliver “Ora, come nelle gare di ciclismo, sono in dirittura d’arrivo. Ma guardo avanti e spero che il traguardo sia ancora lontano!”