Capricci del Destino. Racconti per voce e strumento al profumo di tango

Concerto classico , Teatro Lirico
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Laura Catrani, voce soprano
Francesco Gesualdi, fisarmonica
Luca Scarlini, narratore

Il tango si pone all’attenzione della Storia, quando ormai ha una struttura stratificata, dotata di miti, stereotipi, figure che attingono al grande bacino del mondo migrante, che in Argentina portò le proprie vicende, i propri gusti e le proprie canzoni. Il canto, gli strumenti, tra violino, chitarra e poi bandoneon, derivano da eredità tedesche, ispaniche, indie. La danza, basata su figure rigorosissime, che esulano dalla consueta interpretazione per cui nell’avvinghiarsi dei corpi si celebrerebbe la morte simbolica della donna il suo soggiacere alla volontà del maschio predatore, alla sua imposizione di passi e azioni, ha rapidamente determinato una propria grammatica. Eppure come nel flamenco, il rigore del gesto è assai più importante dell’ammicco, e siano quindi storie di capricci del destino, di incontri rapinosi di esistenze giocati sulla pista da ballo. Una cantante, un fisarmonicista e un narratore, ripercorrono suggestioni intorno al tango tra cronaca e mito. Ogni piccola storia si lega a una ispirazione letteraria e cinematografica, mentre il repertorio musicale è quello della musica che da inizio ‘900 ha arrichito la tradizione ibridandola con altre avventure del suono. Lo slang dei bassifondi porteñi che del tango fu l’idioma, basato sull’inversione dei suoni (per cui tango, diventava gotan come recitava il nome di un celebre progetto pop di qualche anno fa), unisce brani rari dal passato a momenti tradizionali, alle nuove composizioni, create per l’occasione e profumate di tango, dei compositori Matteo Franceschini e Michele Tadini.
A puro titolo di esempio, compariranno nel racconto, per scorcio o con presenze più corpose, cinque aneddoti o storie, che diventano altrettanti capricci del destino, capricciosissimo, del tango:
– Rodolfo Valentino insegna il tango a Nijinskij a Los Angeles, in una pausa del lavoro dei Balletti Russi
– Filippo Tommaso Marinetti tempesta contro il tango che trova passatista, mentre scrive a ritmo di danza Abbasso il tango e Parsifal
– Jorge Luis Borges lascia la Biblioteca Nazionale di Buenos Aires per andare nel quartiere Palermo, a vedere e sentire il tango, ha un quadernetto su cui scrive appunti di parole e significati
– Roberto Arlt esplora ogni aspetto di Buenos Aires per le sue Cronicas Porteñas, che uscivano quotidiamente sui giornali della capitale
– Copi, travestito, interpreta Evita Peron nel suo capolavoro Evita Peron: e balla un tango lento della morte di Evita, tra i peronisti di Parigi che minacciano il linciaggio.

Laura Catrani


organizzazione: Festival Internazionale W.A. Mozart a Rovereto