Cerimonia di premiazione Premio Mario Rigoni Stern

L'ottava edizione del premio per la letteratura multilingue va a Marco Paolini e Gianfranco Bettin

Incontri e convegni
[ premiomariorigonistern.com]

I vincitori dell'edizione 2018 potranno dialogare e parlare della propria opera.

Come ogni anno la celebrazione sarà aperta da interventi dedicati a un tema particolarmente pregnante per le Alpi. Questa volta - in occasione del centenario della fine della Grande guerra - si parlerà di “1918-2018: fu vera pace?”

Il tutto sarà arricchito da letture di brani di Mario Rigoni Stern e di una giovanissima profuga trentina in cui si potrà cogliere appieno cosa significò per le genti di montagna ritornare alle proprie case e alle proprie terre trovandole devastate, alla fine del conflitto. 

Seguirà la premiazione vera e propria, con le interviste ai vincitori dell'edizione 2018 - Marco Paolini e Gianfranco Bettin che si sono aggiudicati il premio con il libro "Le avventure di Numero Primo" (Einaudi) - la proiezione di un video realizzato dal noto attore veneto sulle Dolomiti e la consegna anche delle menzioni alle opere identificate dalla giuria. 

Accanto alle lingue che si fanno scrittura, letteratura, ricerca e studio per raccontare la molteplice identità delle Alpi torna anche la seconda edizione de “Il Guardiano dell'Arca” - intitolato alla memoria di Osvaldo Dongilli - il riconoscimento a una persona che si è distinta per la sua vita e per l’attività a difesa del paesaggio, del territorio e delle radici.

Paolo Rumiz racconterà il premiato 2018 del “Guardiano dell'Arca - Osvaldo Dongilli”: Ulysse Borgeat.

Il 2018 si è contraddistinto per le numerose opere candidate - 54 - e per un ulteriore passo nella direzione dell'internazionalizzazione del premio come testimoniato sia dalle menzioni sia dalla figura del "Guardiano dell'arca" - Ulysse Borgeat- guida novantaduenne di Chamonix.

Soprannominato Atlante, è espressione speciale e unica di generazioni che hanno affrontato la montagna senza ausilio di mezzi tecnologici e meccanici, portando sulle spalle materiali, viveri e ogni cosa necessaria ai rifugi del Monte Bianco per un totale di cento tonnellate.

Nella sua vita ha conosciuto Walter Bonatti, Gary Hemming e René Desmaison ma accanto a questo va ricordato che senza di lui e il suo "silenzioso" e durissimo rifornimento delle alte quote forse certe grandi vie non sarebbero state aperte.


organizzazione: Premio Mario Rigoni Stern