Chi Global?
In un mondo sempre più segnato da conflitti militari, economici e sociali, la globalizzazione economica neo-liberista arranca. Anche nel Nord, e non solo nel Sud del mondo, la ricchezza si concentra in poche mani, mentre a livello globale si acuiscono emergenze sociali ed ambientali. È il fallimento del mito del villaggio globale. Sfumano le promesse del benessere economico per tutti, della pacificazione sociale, della fine dei conflitti internazionali. La globalizzazione è stata una chimera. Esiste (forse) un mercato globale, ma certo non ha portato alcun mutamento sociale di segno positivo.
Quella che si è consumata a partire dagli anni 80 del Novecento, però, è una vera rivoluzione, il cui prodotto è un mondo nuovo, nel quale la dimensione del disagio non si misura più sullasse Sud Nord ma in quello che divide centri e periferie.
I centri di potere globale sono le istituzioni finanziarie internazionali, il G8, le grandi banche daffari, le Borse valori, le grandi corporation; le periferie globali sono invece lAfrica, il precariato, i migranti nelle grandi metropoli del Nord e del Sud del mondo, i contadini, il mondo indigeno, interi settori economici in crisi.
Da un lato cè chi può continuare il gioco, dallaltra chi è fuori: dopo la costruzione di barriere per impedire lafflusso di esseri umani, i clandestini, i centri di potere si doteranno un domani di sbarramenti che chiudano fuori le periferie.
Crediamo sia giunto il momento di chiederci «chi global?»: chi e quanti sono coloro che, realmente, godono dei privilegi della globalizzazione dei mercati della produzione e del consumo, e dei mercati finanziari; chi e quanti invece subiscono, più o meno in silenzio e con atteggiamento più o meno complice, gli effetti perversi del nuovo ordine economico e politico.
Chiediamo alle élite mondiali di confrontarsi apertamente: chi sono i sommersi e i salvati in questo processo di globalizzazione? Chi sono quei pochi che continuano a ricavare i benefici di uneconomia internazionale così lontana dalla vita quotidiana di gran parte della popolazione mondiale, mettendo a rischio la speranza di un futuro migliore per tutti?
Qual è il ruolo dell'Europa? E quello dellItalia? Il nostro Paese è centro o periferia?
Chi global?: ce lo chiediamo e ne discutiamo a Riva del Garda dal 4 al 6 novembre.
Lo facciamo a partire da una considerazione: al mondo non esistono soltanto un piano economico e uno politico, ma anche uno culturale e della solidarietà, che fa sì che noi noi che siamo stati definiti no global, volontari e militanti di altri mondi possibili siamo i veri cittadini di questa nuova geografia.
PROGRAMMA
SABATO 4 NOVEMBRE
Sessioni mattutine 10.00-13.30
1ª sessione: Introduzione ai lavori
Saluti delle Istituzioni:
- Lorenzo Dellai, Presidente P.A.T.
- Iva Berasi, Assessore allemigrazione, solidarietà internazionale, sport e pari opportunità P.A.T.
- Claudio Molinari, Sindaco di Riva del Garda e Senatore della Repubblica
- Gianluca Viaggi, Presidente di Mani Tese
Chi global?: le problematiche generali del nuovo sistema mondiale (Antonio Tricarico, Mani Tese/CRBM)
2ª sessione: Globalizzazione: i sommersi e i salvati
Relatore principale Nicola Bullard, Focus on the Global South, Thailandia
Altri relatori
Innocenzo Cipolletta, Presidente Ferrovie dello Stato s.p.a.
Juraci Portes De Oliveira Movimento Sem Terra, Brasile
Alessandro Volpi, Università di Pisa
Sessioni pomeridiane 15.00-19.30
3ª sessione: Regionalismi o regole globali? Le scelte politiche per un diverso ordine mondiale
Relatore principale Samir Amin, Forum mondiale delle alternative
Altri relatori
Asha El Karib, Acord, Sudan
Laura Carlsen, International Relations Center, Silver city, Usa
4ª sessione: Le nuove identità culturali dopo il mito del villaggio globale
Relatrice principale Geneviève Makaping, Università della Calabria
Altri relatori
Marco Revelli, Università del Piemonte Orientale
Gloria Muñoz Ramirez, scrittrice e giornalista, Messico
Bruno Amoroso, Università di Roskilde, Danimarca
DOMENICA 5 NOVEMBRE
Sessione unica 9.30-13.00
Sessione conclusiva: LItalia nello scacchiere mondiale, centro o nuova periferia ?
Moderatrice Sabina Siniscalchi, Deputata della Repubblica, già segretaria di Mani Tese
Relatrice principale Patrizia Sentinelli*, Vice-Ministro Affari Esteri
Altri relatori
Alex Zanotelli, missionario
David Lane*, giornalista, The Economist, Gran Bretagna
Tonino Perna, Università di Messina
Conclusioni (a cura di Mani Tese)
Nel pomeriggio di domenica e nella mattinata di lunedì il Convegno proseguirà con due sessioni destinate agli insegnanti dei diversi livelli scolastici
Il ruolo della scuola nella nuova realtà mondiale
Sessioni pomeridiane 15.00-18.30
1ª sessione: Le domande fondanti
Introduzione Piera Hermann, CRES/Mani Tese
La formazione dei giovani allinterno della nuova realtà mondiale; quali interrogativi per la
scuola?
Seminari paralleli
1) A quale idea di cittadinanza deve educare la scuola?
Relazione introduttiva: Giorgio Dal Fiume, Presidente CTM Altromercato
Tavola rotonda con Giorgio Dal Fiume, Aluisi Tosolini (Università cattolica di Piacenza) e Giuseppe Bagni (Istituto professionale Leonardo da Vinci, Firenze)
2) Quale rapporto fra scuola e mondo del lavoro?
Relazione introduttiva di Andrea Fumagalli, Università di Pavia
Discussant: Giovanna Capelli, Senatrice della Repubblica, già Preside presso lIstituto comprensivo di S. Giuliano Milanese
LUNEDÍ 6 NOVEMBRE
Mattina 9.30-13
2ª sessione: La trasmissione dei saperi
I gruppi formatisi in occasione dei seminari del giorno precedente proseguiranno i lavori con due laboratori paralleli a conduzione Cres Mani Tese. I laboratori affronteranno il problema dei saperi che la scuola dovrebbe trasmettere per concretizzare gli obiettivi discussi la domenica pomeriggio; il primo laboratorio tratterà i
saperi relativi alla cittadinanza, il secondo i saperi relativi al mondo del lavoro.
* In attesa di conferma
organizzazione: Associazione Mani Tese