Ciaspolando nella storia
La Fondazione Museo storico del Trentino e Le Gallerie invitano all'inaugurazione della mostra
CIASPOLANDO NELLA STORIA
Intervengono:
Patrizia Marchesoni, vice-direttore della Fondazione Museo storico del Trentino
Alessandro de Bertolini, curatore della mostra, ricercatore della Fondazione Museo storico del Trentino
Gianni Holzknecht, presidente della Società podistica Novella, organizzatore de "La Ciaspolada" della val di Non
Franco Panizza, assessore alla Cultura, rapporti europei e cooperazione della Provincia autonoma di Trento
Dalle origini alla Ciaspolada della val di Non, la mostra racconta la nascita e l'evoluzione delle ciaspole. Da mezzo di spostamento utilizzato per soddisfare i bisogni di prima necessità, le ciaspole sono diventate una forma di divertimento, la prosecuzione invernale dell'escursionismo estivo.
L'iniziativa è promossa dalla Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con la Società podistica Novella di Fondo.
Mostra a cura di
Alessandro de Bertolini
Progetto video-installazioni
Lorenzo Pevarello
Progetto grafico
Alessio Periotto Designfabrik
Tecnico audio-video e allestimento interno
Alessandro Pedrotti e Massimo Nicolussi
Materiali di allestimento
Digital Service Egna
Ricerche darchivio, fondo Società podistica Novella
Alessandro Bertagnolli
Franca Bertoldi
Virna Chiesa
Tiziana Floretta
Elena Gabardi
Prestito immagini, documenti audio-video, oggetti
Archivio Società podistica Novella
Archivio fotografico Azienda turismo Val di Non
Fonti iconografiche e riferimenti bibliografici
Biblioteca della Montagna della Sat Trento
Enti promotori
Fondazione Museo storico del Trentino
Con la collaborazione
Società podistica Novella, La Ciaspolada
Si ringraziano
Azienda per il turismo Val di Non
Riccardo De Carli
Allinizio si presentarono in 18. E, tra questi, qualcuno senza ciaspole. Tanto che si adottò la formula di una cronometro individuale con una staffetta di emergenza per consentire ai presenti di scambiarsi le ciaspole allarrivo. Era il 1973, quando, da unidea di Alessandro Bertagnolli futuro presidente della locale azienda per la promozione del turismo nasceva La Ciaspolada della val di Non. Oggi, 37 anni dopo, alla manifestazione partecipano più di 6.000 iscritti che giungono da molte regioni d'Italia e da una ventina di Paesi europei ed extraeuropei. Da piccolo raduno paesano quale era, La Ciaspolada si è trasformata in un grande evento turistico, capace di garantire da solo oltre la metà delle presenze invernali in val di Non.
Il termine stesso, ciaspole, è un vocabolo del dialetto noneso entrato a far parte del linguaggio comune grazie al successo de La Ciaspolada. A conferma della diffusione della parola, ledizione aggiornata del Devoto-Oli, il più celebre tra i dizionari della lingua italiana, accoglie nella ristampa del 2012 il termine ciaspola.
Ma le ciaspole hanno una storia antica. Le prime racchette da neve compaiono nel 6.000 a.C.. A farne uso sono i popoli delle zone fredde dellAsia, Canada e America settentrionale. Cacciatori, contadini, boscaioli, viaggiatori, esploratori e militari. Le racchette da neve si usano per muoversi in ambiente invernale aumentando la superficie di galleggiamento e aiutando a non sprofondare nella neve. Per questo luomo se ne è spesso servito, per condurre le proprie attività e per rispondere alle esigenze primarie di sostentamento. Alcune fonti un antico testo greco di Senofonte documentano luso di strumenti simili alle ciaspole anche da parte dei greci, che se ne servirono durante lattraversamento dei monti innevati dellArmenia nel IV secolo a.C..
Molti altri sono i casi più o meno celebri. Sembra che le armate britanniche le abbiano usate durante la Guerra di indipendenza americana nella provincia del Quebec tra il 1775 e il 1781. Lalpinista e cacciatore di camosci Jacques Balmat, come prova il famoso bivacco al Grand Plateau, le adopera per prepararsi alla prima salita del Monte Bianco, che conquista a 24 anni nel 1786. Probabilmente se ne servì il Duca degli Abruzzi nel 1897 per raggiungere la cima del monte SantElia, la seconda vetta dAlaska. E nel 1888 lesploratore e scienziato Fridtjof Nansen le utilizza assieme agli sci per la traversata a piedi della Groenlandia. Modelli abbastanza perfezionati di racchetta da neve compaiono anche nella corsa alloro, quando, a fine Ottocento, i cercatori battevano i territori del Nord America alla ricerca del metallo prezioso. Come dimenticare in proposito limmaginario alimentato da Jack London, il romanziere statunitense autore di Zanna Bianca, che amava narrare le imprese dei cercatori del Klondike, nei cui racconti, ripresi dai classici cinematografici del Novecento, gli uomini si spostano sulla neve con le racchette ai piedi. Più recentemente, tra gli eserciti che fecero largo uso delle ciaspole vi furono anche gli alpini nella prima guerra mondiale. E quasi cinquantanni fa, nel 1965, per portare a compimento la via diretta in solitaria in invernale della parete Nord del Cervino, lalpinista Walter Bonatti le utilizza in discesa, ai piedi della montagna, per il rientro dalla scalata.
A Le Gallerie di Pidecastello, la mostra Ciaspolando nella storia racconta della nascita e dellevoluzione di questo strumento, dalle origini alla Ciaspolada della val di Non. Da mezzo di spostamento utilizzato per soddisfare i bisogni di prima necessità, le ciaspole sono diventate una forma di divertimento, la prosecuzione invernale dellescursionismo estivo, un modo per socializzare e per vivere la montagna, una forma di ricreazione che solo nel suo significato nostalgico richiama le antiche tradizioni di un tempo.
organizzazione: Fondazione Museo storico del Trentino