Cibo e sostenibilità

Convegno

A margine della mostra temporanea HOT SPOT TANZANIA dedicata alla biodiversità delle zone montane della Tanzania, il Museo Tridentino di Scienze Naturali propone un breve ciclo di conferenze per approfondire alcuni aspetti legati alla sostenibilità delle scelte socio-economiche ed ambientali che interessano i paesi del continente africano.
Venerdì 4 ottobre 2002 ore 20.30 nell’Aula Magna del Museo Tridentino di Scienze Naturali il primo incontro dedicato a “CIBO E SOSTENIBILITA’” - Impiego sostenibile della biodiversità: mangeremo gli insetti per aumentare la sostenibilità del pianeta?
Relatore Maurizio Paoletti del Dipartimento di Biologia, Università di Padova

LA CONFERENZA (sunto)
La biodiversità, intesa come concentrazione di differenti specie, pare particolarmente addensata in aree di foresta-savana del bacino amazzonico. Vengono offerte alcune stime e proiezioni. Verosimilmente solo un ventesimo delle specie del pianeta è conosciuto.
L'agricoltura attuale ed il mix di piante animali che rappresentano il nostro cibo e che in larga misura determinano le caratteristiche del nostro ambiente provengono da aree differenti di cui la Mezzaluna Fertile è sicuramente la più importante (frumento, orzo, avena, maiale, capra, pecora, bue, ecc.). Fiat panis è il logo della FAO. Le piante e gli animali utilizzati per produrre cibo sono relativamente pochi rispetto alla quantità di specie esistenti (ed in alcuni casi utilizzate da popolazioni locali).
Cosa succede in aree poco conosciute tassonomicamente? Nell'area tropicale umida del bacino amazzonico l'uomo è arrivato tardi, forse non prima di 13.000 anni fa (Piperno Persall, 1998) avendo relativamente "poco tempo" per sviluppare una strategia di conoscenza diretta ed addomesticazione che comunque è "l'unica" disponibile su piante ed animali edibili ed utilizzabili per i vari usi compreso quello curativo.
Ma esiste una strategia per l'utilizzazione delle risorse?
Nelle foreste e savane amazzoniche piccoli invertebrati terrestri vengono utilizzati come cibo non convenzionale dagli Amerindi, questi organismi si nutrono direttamente ed indirettamente di foglie e di lettiera, la parte più rinnovabile del sistema foresta. Il profilo vitaminico, proteico di grassi e di minerali è rilevantissimo.
Quale è il messaggio per la ricerca? Utilizzare la curiosità e la fantasia: imparare dagli ultimi, utilizzare meglio le strutture-tecnologie esistenti.

CENNI BIOGRAFICI DEL RELATORE
Maurizio G. Paoletti è ricercatore presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova. Si è specializzato in sistemi di controllo biologico all’Università della California. Ha coordinato numerosi progetti di ricerca su temi riguardanti l’uso sostenibile delle risorse con particolare riferimento alle realtà del bacino amazzonico. Ha al proprio attivo oltre un centinaio tra libri e pubblicazioni scientifiche, su argomenti che vanno dall’ecologia umana all’agroecologia, dai sistemi agricolturali tradizionali all’uso dei biondicatori circa il corretto utilizzo dei suoli.


organizzazione: Museo Tridentino di Scienze Naturali