Cielo nero

Convegno

Giacomo Sartori
Cielo nero: romanzo (ed. Gaffi, 2011).
Con l'autore, interviene Stefano Zangrando.

"Gli ultimi giorni di Galeazzo Ciano, quelli che solo uno scrittore può raccontare".
La padronanza assoluta dei mezzi narrativi e l'empatia di cui Sartori è capace danno vita a personaggi grandiosi nella loro tormentata semplicità. (Stefano Zangrando)
Verona, autunno 1943. Galeazzo Ciano è nel gelido carcere degli Scalzi, in attesa del processo. I fascisti della Repubblica di Salò non gli perdonano il voto del 25 luglio contro Mussolini e lo considerano il principale responsabile della caduta del regime.
Tutti gli amici gli hanno girato le spalle, sente avvicinarsi la fine. I suoi sentimenti nei confronti del Duce, artefice della sua folgorante carriera politica, volgono sempre più all'astio viscerale. Anche nella malasorte il conte di Cortellazzo resta il mattatore che è sempre stato, vanesio e generoso, faceto e sensibile, euforico e melanconico.
Felicitas Beetz, la giovanissima spia mandata dai nazisti per carpirgli delle informazioni, cede al suo fascino: finge di svolgere il compito assegnatole ma tenta tutte le strade per salvare quel seduttore fascinoso che ha conquistato le più belle donne d'Europa.
Anche la moglie Edda Mussolini, muovendosi tra il carcere, dove non è più ammessa, e la residenza del padre sul lago di Garda, combatte per la sua salvezza. Il clima si fa via via più fosco, le speranze dei tre protagonisti si assottigliano.
Filtrata attraverso gli occhi e il sentire di due donne così diverse, l'immagine di Ciano che Sartori delinea con tratto nitido resta sospesa tra intimità e macrostoria, tra piccole meschinità e slanci ideali, e riesce, con la dimensione privata della sua umanità, a svincolarsi dalle briglie del giudizio – e del pregiudizio – storico.
Un dramma tutto italiano, con gli ingredienti di una tragedia classica.