Cineserie. Storie vere di maestri del tè, monaci guerrieri, calligrafi, giramondo e altri ancora
L’autrice del libro, Monica Demattè, artista e specialista di arte contemporanea cinese e viaggiatrice, racconta storie da lei realmente vissute, figlie di incontri voluti ed inaspettati (ed è sufficiente leggiate la sua scheda biografica in fondo a questo nostro post per capire che di esperienza ne ha da vendere ).
Il termine ‘Cineserie’ allude ad un periodo in cui l’arte e la cultura europea vennero fortemente influenzate da quella cinese: un periodo molto diverso dall’attuale in cui la Cina viene evocata solo per ragioni economiche o per richiamare la diffusione di un’epidemia di cui ancora conosciamo poco.
Con l’aiuto di Gian Carlo Calza e del materiale raccolto dall’autrice in trent’anni di viaggi assidui e lunghe permanenze in Cina ci si libererà dai preconcetti più diffusi sul paese asiatico.
Ad esempio verranno spiegate le acrobazie linguistiche cinesi più ricorrenti su come rivolgersi a una persona e verremo portati a scoprire il nido d’aquila di un vero monaco guerriero e guaritore su una delle montagne sacre cinesi; passeremo dalla dimensione metropolitana di Shangai al montuoso sud-ovest dello Yunnan: cronache di viaggio capaci di restituire al lettore una Cina contemporanea e diversa dalle narrazioni correnti.
Monica Dematté applica un approccio che va considerato oltre ogni tipologia precostituita, così che le due anime della Cina, quella sociale umanistica e quella individuale creativa, si fondono dando vita a un viaggio artistico e culturale che mira a svelare gli aspetti concreti, ma esemplari, di una Cina che da sempre è stata narrata in maniera “ideologica”, “filosofica” e “politica”.
Monica Dematté vive e lavora in Italia e nella Repubblica Popolare Cinese dal 1986, dedicandosi alla scoperta e al sostegno di artisti ancora poco noti, alla scrittura e alla cura di mostre: finora ne ha realizzate una novantina in vari paesi.
Ha lavorato come curatrice presso il Singapore Art Museum e la Shanghai Gallery of Art, ha collaborato con la Biennale di Venezia (1999, 2001). Ha ideato per la rivista internazionale di fotografia PRIVATE tre numeri dedicati alla Repubblica Popolare Cinese: Carne e Ossa, 1999, Earth, 2005 e True or Real?, 2011.
Il suo libro ‘Arte, una ricerca individuale – Percorrendo gli ultimi 20 anni dell’arte cinese’ (2008) è l’unico testo di un esperto straniero pubblicato in lingua cinese su questo soggetto.
Dal 2014 è la direttrice artistica del Mo Art Space 莫空间 a Xinmi, Henan. Su di lei è stato fatto un documentario: Il sogno di Mo, FilmWork, 2017/18