Cinque ospiti internazionali dal salone del libro di Torino
Come tradizione ormai, l’Arcadia organizza una rassegna che porta a Rovereto scrittrici e scrittori che illumineranno la più importante manifestazione italiana dedicata al libro.
Lo faremo a partire da domenica prossima, consapevoli del nostro sforzo organizzativo, ma felici di spalancare finestre su mondi molto diversi. Lo faremo per la nostra comunità di lettori e per una curiosità che cerchiamo di alimentare.
DOMENICA 22, alle 17.30, conosceremo Harald Gilbers, lo scrittore tedesco considerato il cantore di Berlino e degli anni della guerra fredda, oggi drammaticamente quasi rimpianti.
Verrà a parlarci di cosa fossero Berlino e la Germania fra la fine della seconda guerra mondiale e la costruzione del Muro.
LUNEDÌ 23, alle 19.30, nella sala del Coro Bianche Zime, in via della Terra, 40 l’eccezionale incontro con la vincitrice del Man Booker International Prize, la scrittrice Jokha Alharti, capace con il suo romanzo ’Corpi celesti’ di raccontare uno dei Paesi arabi più ricco di tradizioni ed insieme più permeabile, non senza stridori, al cambiamento: l’Oman.
MARTEDÌ 24, alle 19.00, arriva dal Canada la straordinaria Ruth Ozeki, ordinata sacerdote buddhista di scuola Sōto-shū, capace di collegare filosofia zen e critica al nostro stile di vita consumistico ne ‘Il libro della forma e del vuoto’.
MERCOLEDÌ 25, alle 19.00, è con enorme piacere che accoglieremo lo scrittore marsigliese Régis Jauffret, unanimemente considerato fra le voci più importanti della letteratura francese contemporanea - insieme ad Annie Ernaux e Emanuelle Carrère - per la sua spiazzante ’Autobiografia’.
GIOVEDÌ 26, alle 19.00, un gran finale insieme al sorprendente Raoul Precht, capace di raccontare con molta lucidità attraverso Stephan Zweig, il cantore del mondo di ieri, anni cruciali della storia europea, quali furono quelli fra le due guerre.
DOMENICA 22 MAGGIO, ORE 17.30 - LIBRERIA ARCADIA - VIA FONTANA, 16
Dal Salone del libro di Torino arriva all’Arcadia un grandissimo autore, eccezionalmente di domenica.
Harald Gilbers è annoverato fra i più importanti autori di gialli storici contemporanei. Nato a Monaco di Baviera, dopo aver studiato letteratura inglese e storia moderna e contemporanea, ha lavorato come regista teatrale ed ha deciso di ambientare i suoi romanzi, tradotti in tutto il mondo, nel periodo più turbolento della storia tedesca, quello della seconda guerra mondiale e della guerra fredda. È considerato una sorta di cantore della città di Berlino, protagonista assoluta dei suoi libri, paragonato alla scrittrice italoamericana per la sua accuratezza storica.
Il ponte aereo per Berlino fu un'azione intrapresa, fra il ‘48 e il ‘49, durante la Guerra fredda dagli Stati Uniti e dai loro alleati dell'Europa occidentale per trasportare cibo e altri generi di prima necessità nella Berlino Ovest circondata dai sovietici e completamente isolata.
Quel momento storico torna sinistramente alla ribalta in un’Europa divisa e attraversata dalla guerra.
Come sempre in Gilbers alla suspence e all’azione si accompagna una ricostruzione storica ineccepibile.
LUNEDÌ 23 MAGGIO, ORE 19.30 - SALA DELLE BIANCHE ZIME - VIA DELLA TERRA, 40 - ROVERETO
Un’ospite eccezionale, fra le più acclamate al Salone del Libro di Torino: Jokha Alharthi è una scrittrice omanita che dopo aver studiato all’Università di Edimburgo insegna letteratura araba nell’Università di Mascate nel suo Paese.
Con il suo romanzo ‘Corpi celesti’ è stata capace di aggiudicarsi (per la prima volta per un romanzo in lingua araba) il Man International Booker Prize.
La scrittrice ha ricevuto molti attacchi da coloro che pensano non sia degna di rappresentare la cultura araba e dell’Oman, soprattutto perché donna e relativamente giovane. Paradossalmente come ha dichiarato la scrittrice in un’intervista apparsa su Il Corriere della Sera le hanno contestato di indossare il velo e per quel motivo di non poter pensare in modo libero.
‘Corpi celesti’ è un grandissimo romanzo: la storia di una famiglia sospesa fra modernità e tradizione, tradotto in modo impeccabile da Giacomo Longhi.
MARTEDÌ 24 MAGGIO, ore 19.00 - LIBRERIA ARCADIA
Ruth Ozeki è una scrittrice americana naturalizzata canadese. È stata ordinata sacerdote buddhista di scuola Sōto-shū e nei suoi lavori, tradotti in oltre 35 paesi, coniuga la filosofia zen alla critica del nostro stile di vita consumistico.
Nelle sue opere, dalla forte componente autobiografica, i temi dell’identità razziale, dello scontro fra Occidente e Oriente e l’ecologia sono estremamente presenti.
Per Matt Haig “nessuno scrive come Ruth Ozeki. E ‘Il libro della forma e del vuoto’ rappresenta un’esplorazione singolare e filosofica in forma di storia ed insieme un’indagine sui problemi di salute mentale e visione zen del mondo.
MERCOLEDÌ 25 MAGGIO, ore 19.00 - LIBRERIA ARCADIA
«Autobiografia è probabilmente la cosa più estrema che sia mai stata scritta in lingua francese» Le Monde
«Leggete Autobiografia di Régis Jauffret e capirete perché questo scrittore è grande come Louis-Ferdinand Céline, come Vladimir Nabokov, come Charles Bukowski» Libération
Dopo due presentazioni così, cos’altro aggiungere per farvi comprendere il genio di Régis Jauffret, considerato fra i maggiori scrittori francesi contemporanei?
Un diciottenne, di cui non conosciamo il nome, esce di casa, seduce una ragazza e inizia così immediatamente il suo percorso di autodistruzione, realizzato attraverso la distruzione del mondo femminile. Una discesa agli inferi e nell’abisso che diventa metafora di una demolizione dell’idea stessa di «essere umano», e che avviene passando ininterrottamente da una donna all’altra, seducendole, facendosi mantenere, devastandole e poi abbandonandole senza nessuna emozione, senza nessuna pietà, senza nessun rimorso, senza una cattiveria che presupporrebbe dei riferimenti etici che il protagonista di questa «autobiografia» non possiede. Un Raskol’nikov senza senso di colpa, un Humbert Humbert privo di qualsiasi devozione, raccontato in una formidabile «autobiografia» del male. Un romanzo breve, definito da alcuni critici una «macrofiction», nel quale non c’è morale perché la morale non esiste, dove l’etica lascia il posto a una realtà talmente inaccettabile da divenire paradosso e iperbole, dove la letteratura si mette al servizio di un progetto narrativo devastante.
Segue la raccolta di «finzioni» Giochi di spiaggia, pubblicata in Francia nel 2002, che è una sorta di «prova generale» delle Microfictions che scaturiranno in seguito dal cervello di questo scrittore. Diciassette racconti che riversano addosso a chi legge destini, vite, perdite e rinascite che sembrano uscire dalle vene di chi non può fare a meno di immaginare e poi raccontare tutte le «vite degli altri». Narrazioni (o finzioni) che si rivelano spietate, lucide, allucinate, acide visioni di noi stessi.
Il nostro ospite è nato a Marsiglia nel 1955. Debutta come scrittore nel 1985 con Seule au milieu d’elle. Il primo successo arriva nel 1998 con Histoire d’amour. Nel 2003, con Univers, univers (Prix Décembre), e poi dopo il 2005, con Asiles de fous (Prix Fémina), diventa una delle voci più importanti della letteratura francese contemporeanea. Tra i suoi numerosi libri, ricordiamo Giochi di spiaggia (2002, di prossima pubblicazione con Clichy), Microfictions (2007), Lacrimosa (2008), Il banchiere (2010, Clichy 2018), Claustria (2012), La ballade de Rikers Island (2014), Dark Paris Blues (2015, Clichy 2016), Cannibali (finalista al Prix Goncourt 2016, Clichy 2017), Microfictions 2018 (Clichy 2019, vincitore del Prix Goncourt del racconto), Papà (2019, Clichy 2020).
GIOVEDÌ 26 MAGGIO - ORE 19:00 - LIBRERIA ARCADIA
Per Stefan Zweig il 1935 rappresenta un anno di quelli che non si dimenticano, tanto sul piano personale quanto su quello letterario e politico. È l’anno in cui la moglie Friderike si accorge della sua relazione con Lotte Altmann, la sua segretaria, e in cui, a seguito di un primo scontro con la polizia locale, Zweig decide di lasciare Salisburgo e l’Austria e di stabilirsi provvisoriamente in Gran Bretagna, pur continuando a incontrare in giro per l’Europa scrittori e artisti con i quali era in rapporti di amicizia, da Thomas Mann a Joseph Roth, da Sigmund Freud ad Arturo Toscanini.
Un romanzo biografico sui generis che racconta un anno-cerniera nella vita del grande scrittore Stefan Zweig, ma anche un anno fondamentale per l’intera Europa, con l’avanzata del nazismo e le avvisaglie di un mondo che cambia.
“… ricominciare tutto daccapo dopo i 60 anni richiede facoltà particolari, e le mie facoltà si sono esaurite dopo anni di vagabondaggio senza patria. Preferisco quindi chiudere al momento giusto, ben dritto, una vita nella quale il lavoro intellettuale ha sempre rappresentato la più pura gioia e la libertà personale il bene più prezioso su questa terra.”
Stefan Zweig
RAOUL PRECHT
Raoul Precht vive in Lussemburgo. È autore di quattro romanzi e tre volumi di poesie, di uno dei quali è andata in scena anche una rielaborazione teatrale. Ha inoltre pubblicato, per Nutrimenti, il libro ‘Kafka e il digiunatore’, che comprende la traduzione dell’ultimo racconto di Kafka. Sempre in qualità di traduttore ha curato per varie case editrici – Garzanti, Guanda, Theoria, La Camera Verde ecc. – opere di letteratura spagnola (Calderón de la Barca, Quevedo, García Lorca), di letteratura tedesca (Schiller, Sternheim, Handke) e di saggistica
La formula é la solita: prenotate un posto chiamando lo 0464.755021 o scrivendo a info@libreriarcadia.com . Verrà chiesto un contributo di 3€ per persona che sarà interamente restituito in caso di acquisto, nella serata, del libro presentato.