Ciò che non si può dire
Progetto nuova versione 2018 nella ricorrenza dei 20 anni dalla strage
A.P.S. Estroteatro
drammaturgia di Pino Loperfido
da Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis di Pino Loperfido
musiche dal vivo e inedite di Alessio Zeni
con Mario Cagol
regia di Mirko Corradini
Questo nuovo adattamento contiene parti e documentazione nuove riguardanti gli esiti dei processi e le conseguenze, nuove dichiarazioni dei piloti e altro. Informazioni delle quali, nel periodo della precedente rappresentazione, non si era a conoscenza. Il 3 febbraio 1998 un aereo Prowler della base militare U.S.A. di Aviano (Pordenone) trancia di netto i cavi della funivia del Cermis, in Trentino; una cabina precipita nel vuoto causando la morte di tutte le venti persone che vi erano a bordo.
In questo monologo il racconto è affidato a un protagonista, il manovratore del vagoncino che saliva verso la stazione intermedia, che restò appeso nel vuoto per un tempo indefinito, prima che un elicottero riuscisse a portarlo a terra. Il Cermis è ormai sinonimo di strage, ma è anche il paradigma della tenace volontà della gente di Cavalese di non restare schiacciata sotto un vagoncino, giallo o rosso che sia, né di essere appesa a quel filo tranciato un pomeriggio d’inverno da chi giocava a fare la guerra come davanti a un videogame. Il protagonista, Francesco, è in una posizione “privilegiata”; spettatore unico, un inviato speciale sulla scena del disastro che improvvisa una telecronaca in diretta. Quest’uomo solo, nella cabina vuota, con la morte che gli passa vicino diventa il paradigma della solitudine umana, di una certa incomunicabilità. Del fatto che le persone pensano talmente poco al loro destino e quando lo fanno è perché sentono di esserci arrivati di fronte, di averci sbattuto il naso sopra. A quel punto non c’è più tempo per fare né dire niente. Il racconto del Cermis è la riproposizione di un disastro che ancora oggi urla vendetta al cielo e ci conferma – se mai ce ne fosse ancora bisogno – quanto gli esseri umani siano spesso vuote pedine in mano al Potere più cieco e prepotente.
Principali riconoscimenti: Premio Chianciano di Letteratura e Televisione 2001, Premio Bolzano Teatro 2001, Targa Speciale “Il Molinello” 2002, Concorso Autori Co.F.As 2000. Il progetto per l’attore Mario Cagol: «L’opportunità di rendere omaggio, di continuare a ricordare, mantenere vivo questo terribile atto di ingiustizia, non dimenticare e se possibile raccontare ancora. Questo è ciò che voglio trasmettere attraverso la mia voce e la mia anima, sul palco…». Il regista Mirko Corradini: «Questa è una triplice sfida. La prima, riportare in scena un testo che anni fa ha visto protagonista uno degli attori principali del panorama trentino, Andrea Castelli. Cos’è cambiato in vent’anni? La seconda, ovviamente, è l’idea di Mario Cagol. Cresciuto come attore/autore comico decide di dedicarsi a un testo drammatico. In tanti si chiederanno “come sarà Mario in un testo drammatico?” Io la risposta me la sono data: Bravo! Intenzionato a vincere la sfida. La terza: è vero che certi argomenti non interessano più il pubblico? È vero che il pubblico vuole solo divertirsi? Io non credo. C’è tanta voglia di conoscere, di sapere, di reagire».
Spettacoli di RIVA DEL GARDA
- Primo settore: intero 12€ (In Cooperazione 11€) , ridotto 8€ (In Cooperazione 7€)
- Secondo settore: intero 7€ (In Cooperazione 6.50€) , ridotto 5€ (In Cooperazione 4.50€)
I biglietti sono disponibili presso gli sportelli delle Casse Rurali del Trentino fino al giorno dello spettacolo negli orari di apertura e on line sul sito www.primiallaprima.it fino al giorno dello spettacolo, a partire da lunedì 22 ottobre 2018 Servizio gratuito.