Come dire dell'amore
Poesie di Nadia Scappini.
La poetessa dialogherà con il prof. Giuseppe Calliari.
In "Come dire dell’amore" Nadia Scappini ci racconta di madri e di luoghi e d’amore per le prime e per i secondi, ammantando di un cielo misericordioso, immenso e quotidiano, tutti i ricordi e le figure che l’hanno segnata in qualche modo, benedicendo l’entrata e l’uscita da un percorso di cura e memoria collettiva, che si apre alle possibilità che la vita riserva.
Un libro della maturità, dove l’autrice ripercorre con commozione i momenti primigeni della propria vocazione poetica (introibo), portando in scena personaggi che rivendicano uno spazio nella parola, figure di un immaginario, con i quali inconsapevolmente e costantemente ha dialogato fin dall’infanzia. E via via ci accompagna in un’intimità domestica e affettiva dove sono i luoghi dell’anima visitati dal tempo e radicatisi nella sua carne (Ledine, piccola patria, Suggestioni), le persone care scomparse alla vista ma più che mai presenti nella sua esistenza, a raccontare di un percorso incessante che lega passato e futuro, che aiuta a sciogliere nodi e a svelare la difficoltà, ma al tempo stesso la necessità che dire dell’amore è la sola cosa che conta, anche se, come titola la quarta e più intensa sezione del libro, “Signore, mi fa male la vita” (G. Bufalino).
Il poeta Gianfranco Lauretano in un commento scrive:
Queste di Nadia Scappini appartengono al tipo di poesie che accadono a ogni lettura. È adesso che noi vediamo ciò che l’autrice vede e, soprattutto, partecipiamo al suo dialogo ininterrotto con le persone vive e morte (fratello, marito, genitori, amici, poeti) stando essenzialmente nel cuore delle relazioni – relazione la poesia stessa. Sembra infatti che Nadia abbia scoperto il segreto del mondo, ma ogni volta ricomincia dalla stessa scoperta: ogni suo testo è scritto come se fosse evocato, imponendosi inatteso alla mente. A quel punto non resta che farlo scendere sulla pagina, sull’onda della musica, in questo libro accuratamente scandita, che di continuo lo accompagna. Così, piano piano, lo sguardo si mette a posto, le parole vengono pronunciate per i giusti destinatari e la poesia collabora a un’idea di risarcimento delle ferite e del passato, a una sorta di “redenzione”, perché «bisogna pur cominciare a riparare le parole». Gianfranco Lauretano
Biografia:
Nadia Scappini di famiglia veneta, è nata a Bagno di Romagna il 30 dicembre 1949 e vive a Trento. Dopo l’insegnamento nei Licei, si occupa di promozione culturale, scrittura e critica collaborando con la pagina culturale di quotidiani locali e con riviste nazionali. Presente sul sito di “Italian poetry”, ha organizzato convegni e seminari di studio su Poesia e Mito e su temi di attualità del giornalismo, nonché il Premio di poesia Città di Trento-oltre le mura 2018. Numerosi i riconoscimenti nazionali. Suoi testi sono stati tradotti in inglese, tedesco, spagnolo. Tra i titoli più recenti: Le ciliegie sotto il tavolo, romanzo, Marietti, 2012; Un’ora perfetta, poesie, Aragno, 2015; Sonia e il poeta, romanzo minimo, Il Vicolo, 2016
ingresso libero