Come un fiume. Viaggiatori dell'Impero

Teatro

Venerdì 31 maggio alle ore 21 presso il Teatro Auditorium di Borgo Valsugana andrà in scena la prima nazionale dello spettacolo teatrale prodotto dall’Associazione culturale ATTI di Vezzano con il sostegno dell’Ufficio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento e dedicato alla storia dei trentini emigrati nei confini dell’Impero austro-ungarico e ai loro discendenti

Come un fiume. Viaggiatori dell’Impero
Ieri emigranti, oggi cittadini d’Europa
Drammaturgia e regia Flora Sarrubbo
Con Maura Pettorruso, Stefano Detassis, Flora Sarrubbo
Con la gentile partecipazione di Aleksandra Zobic
scenografa/costumista Tessa Battisti
Disegno luci/tecnico Claudio Modugno
Consulenza musicale Renato Morelli
Musiche dal vivo:TTT Express. Musiche dal Trentino, Tirolo, Transilvania
Strumenti e voci: Pietro Berlanda, Bice Morelli, Renato Morelli, Andrea Ruocco, Monika Callegaro, Sandra Montagnana

Nella seconda metà dell’Ottocento le migrazioni, che per il Trentino come per larga parte dell’arco alpino erano state fino ad allora stagionali, cambiarono natura facendosi, per intere vallate e intere classi sociali, permanenti: un fiume di umanità, che cercava il suo mare.
A partire dagli anni Ottanta del secolo - oltre a una moltitudine che fu indirizzata sulle rotte transoceaniche - alcune migliaia di persone lasciarono la loro terra per destinazioni nominalmente “interne” all’Impero, ma in realtà lontane per distanza geografica, lingua, cultura materiale, religione.
Queste persone migrarono – soprattutto dalla Valsugana, e la prima a Borgo è un omaggio a loro - verso altri territori della duplice monarchia danubiana, principalmente Austria occidentale, Bosnia ed Erzegovina, Romania, Ungheria. Per lungo tempo questi eventi sono rimasti in parte sconosciuti e intrappolati nelle pieghe della storia europea, riemergendo solo dopo il dissolversi della cortina di ferro. Da allora i rapporti con quelle comunità si fecero però particolarmente forti e ricchi di scambi.

A loro e ai loro discendenti, il cui destino si identificò ben presto col destino delle piccole patrie che li avevano accolti, questo lavoro è dedicato. Non di sole traversìe – e talvolta migrazioni ulteriori e dolorosi ritorni – sono fatte le loro vicende, ma anche e soprattutto di energie vitali travasate altrove, dell’orgoglio di un cognome, una canzone, una preghiera, un’espressione di famiglia in una lingua soave.
E con queste suggestioni oggi spesso si torna, si riscopre, si porta un bagaglio di esperienze e di curiosità che apre a noi - che siamo rimasti - più vasti orizzonti, nuove prospettive e fecondi scambi. Attraverso di loro, e grazie a loro, ricordiamo la diaspora trentina, invisibile a chi non la conosce e così reale per chi l’ha vissuta.

La regista Flora Sarrubbo ha scelto di iniziare il racconto scenico attraverso uno scorrere d’acqua perenne che racchiude le voci delle montagne, dei paesi, della stessa valle, e i suoni dei boschi da lei nutriti. Lento, inesorabile, il fiume scorre, così come la Storia, spesso travolgendo realtà che sembravano immutabili e le vite aggrappate a quei pendii. Chi rimane decide di accettare i nuovi confini che l’acqua ha modellato ricominciando da zero. Chi si mette in viaggio, come acqua che va al mare, incontra territori nuovi, in quella terra, l’Europa del Novecento, che ha visto più volte i confini farsi e disfarsi. E ancora oggi queste terre si riempiono e si svuotano di uomini che cantano le proprie storie.

Il lavoro Come un fiume. Viaggiatori dell’Impero per l’Ufficio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento, che ha sostenuto il progetto, “vuole andare oltre al ricostruire la memoria, pur importante, di quelle vicende, vuole incontrare, e far incontrare agli spettatori, le storie di quei discendenti che, ormai cittadini del mondo, oggi vengono in Trentino per conoscerci, oltre che per lavorare, studiare, incontrare i familiari, vedere per la prima volta la neve. E per noi, anche grazie a loro, il mondo si fa più vicino, la nostra realtà si fa più vitale.”

Associazione culturale Atti di Vezzano (TN) nasce con l’intento di fare del Teatro Valle dei Laghi, un luogo, un laboratorio riconosciuto sul territorio trentino (e non solo) di creazione dell'arte teatrale, attraverso la realizzazione di produzioni teatrali, ma anche un centro di formazione a tutti i livelli in campo culturale oltre che incubatore di ricerca e sperimentazione. L’associazione – che lavora attivamente con Fondazione Aida, vuole mettere a frutto l’incontro tra le competenze di professionisti teatrali e le professionalità locali per dialogare con il territorio circostante, viverlo attivamente e valorizzarne così le esperienze e le capacità.

Flora Sarrubbo si è diplomata alla Scuola Civica d’Arte drammatica di Milano “P. Grassi”. Tra gli insegnanti ha avuto Kuniaki Ida, Gabriele Vacis, Massimo Navone, Jurij Alschitz, Maria Consagra. Dal 1991 svolge un’attività artistica poliedrica. In qualità di attrice ha partecipato a diversi spettacoli teatrali, collaborando con registi come M. Bernardi del Teatro Stabile di Bolzano, R. Innocente (Bel Teatro di Padova) E. Campanati (Teatro della Tosse Genova) Elena Marino (Spazio 14 di Trento) Maurizio Nichetti (nello spettacolo Oh Boy prodotto da Fondazione Aida di Verona). Sul territorio lavora inoltre con musicisti e orchestre – come l’associazione musicale New Project di Trento, e svolge attività di operatrice teatrale, in particolare nelle scuole, di regista, drammaturga e cantante. Ha inoltre collaborato negli anni con la Radio Rai di Bolzano (programmi radiofonici letterari) e con RTTR (trasmissioni per bambini e per adulti). È inoltre tra i fondatori dell’associazione Theamus di Bolzano, di cui è presidente.

La rappresentazione è scandita dalle musiche e dai canti del gruppo TTT Express. Musiche dal Trentino, Tirolo, Transilvania di Renato Morelli, etnomusicologo di fama.
T.T.T. Express propone dunque un itinerario ragionato di musica popolare trentina attraverso le sue relazioni con il contesto alpino e più in generale est-europeo con particolare riguardo, in questa occasione, per i canti di emigrazione proposti attraverso le splendide e collaudate voci di Monika Callegaro e Sandra Montagnana.

Date tourneè:
Vermiglio, 13 luglio 2013 in occasione della Festa dell’Emigrazione
Fornace, 14 luglio 2013 programmazione culturale estiva
Brentonico, 25 luglio 2013 programmazione culturale estiva
Vallarsa, 30 agosto 2013 in occasione del Festival Tra le rocce e il cielo
Vezzano, dicembre 2013 programmazione teatrale 2012 - 2013


organizzazione: P.A.T. Ufficio Emigrazione - Associazione culturale ATTI di Vezzano