Commemorazione degli ebrei arcensi deportati ad Auschwitz

Manifestazioni ed eventi

Giorno della Memoria

Commemorazione degli ebrei arcensi deportati ad Auschwitz
e ricordo di Leo Zelikowski, cittadino onorario di Arco.
Cerimonia con letture e preghiera

Lunedì 27 gennaio l'amministrazione comunale organizza, in occasione del Giorno della Memoria, la tradizionale cerimonia di commemorazione degli ebrei arcensi deportati ad Auschwitz, al monumento loro dedicato, in via Bruno Galas. Per l'occasione sarà scoperta la nuova targa, posta in prossimità del monumento, dedicata a Leo Zelikowski, cittadino onorario di Arco e testimone sopravvissuto all’inferno del campo di sterminio. L'inizio è alle ore 17; la cittadinanza è invitata.

Leo Zelikowski ha rappresentato un vero orgoglio per la comunità di Arco, una persona la cui forza d’animo, la cui tenacia e il cui rispetto per la vita, per i valori della pace e della convivenza sono stati un esempio prezioso, ancora di più perché coesistevano insieme al ricordo e alla testimonianza precisa dei fatti tragici dello sterminio del popolo ebraico. Ai ragazzi che gli chiedevano se avesse perdonato i torti subiti, rispose: “Più sì che no; il perdono non è una cosa facile, né una dichiarazione da fare alla leggera; è una cosa importante e difficile. Sicuramente ci sono state cose imperdonabili, che devono essere ricordate per sempre, in modo che non accadano di nuovo. Ma non si può far colpa ad un'intera popolazione, di un momento sciagurato della sua storia: l’odio non porta che distruzione. Sicuramente, di tutto questo, io posso dire che l’unica cosa che odio, è odiare».

Nato a Vilnius nel 1910, in Lituania, Leo Zelikowski ha vissuto già da bambino le guerre di occupazione della sua terra, prima la Polonia e poi la Russia. La sua formazione ha risentito di questi innumerevoli avvicendamenti, specialmente nell’attenzione con cui ha appreso le lingue (parlava lituano, russo, polacco, francese, italiano, inglese) e nell’apertura verso altri mondi. Si è laureato in Francia e poi si è trasferito in Italia; quindi, per problemi di salute, è giunto ad Arco, all’inizio ricoverato in sanatorio e poi qui residente; proprio ad Arco lo hanno sorpreso le leggi razziali, nel 1938: ha subito un primo arresto e poi, in qualità di apolide, gli è stato imposto qui il domicilio coatto, fino al 1943, quando è stato arrestato dalla Gestapo. È stato l’inizio del suo inferno di deportato ebreo nei campi di stermino di Auschwitz. È stato internato a Monowitz (Auschwitz III) e, sopravvissuto, solo con enormi difficoltà e rischi è riuscito a tornare, dopo molti mesi di viaggio, ad Arco, che lui ha considerato comunque la sua casa. Ospite della famiglia Mittempergher, è riuscito a recuperare l’equilibrio e la forza, profondamente minati dalla tragedia della guerra e della deportazione, trovando l’affetto e il sostegno per superare l’orrore indicibile della shoà.

Ad Arco ha vissuto fino al 1991, quando si è trasferito presso i familiari in Canada, a Montreal. Nel 1993 la sua vicenda è diventata nota al pubblico grazie alla penna e alle ricerche di Maria Luisa Crosina, nota storica rivana, che ha pubblicato «Le storie ritrovate», libro dedicato agli ebrei arcensi deportati, e al Comune di Arco, che a quei tragici eventi ha dedicato un monumento, in via Bruno Galas. Nel 2008 a Leo Zelikowski il Consiglio comunale ha conferito la cittadinanza onoraria di Arco: per il lungo rapporto di amicizia e per il drammatico passato, a fronte del quale colpisce l’assenza di qualunque sentimento di odio o di vendetta: un insegnamento alto e prezioso per tutti e allo stesso tempo una voce a testimonianza di un’immane tragedia che ha segnato la storia del Novecento.

Leo Zelikowski è morto il 10 dicembre del 2012 nella sua casa di Montreal.


organizzazione: Comune di Arco Ufficio Politiche della socialità