Compagni di viaggio. Tullio Crali futurista

Mostra

A cura di Nicoletta Boschiero

Ad un anno dalla riapertura della Casa d’Arte Futurista Depero, che ha visto proprio il lavoro dell’artista roveretano al centro degli allestimenti del museo di via dei Portici, il Mart ora dà vita a un progetto di collegamento con il futurismo italiano, attraverso l’esposizione dei cosiddetti “compagni di viaggio” di Depero.
Primo fra tutti il goriziano Tullio Crali, figura di primo piano nel dibattito degli anni Trenta e familiare al pubblico italiano e internazionale del Mart.
Tra le opere esposte in “Compagni di viaggio. Tullio Crali futurista” figureranno molti lavori appartenenti alle raccolte del Mart e a depositi a lungo termine, nonché opere facenti pare della donazione che l’artista fece al Mart nel 2000.
Al Mart Crali ha anche donato il proprio archivio, una preziosa raccolta di documenti, inventariata online dal Mart e resa accessibile con la pubblicazione, nel 2008, di “Fondo Tullio Crali. Inventario”, a cura di Mirella Duci.

Tullio Crali
L’artista, nato in Montenegro nel 1910, trascorre l’infanzia a Zara e nel 1922 si trasferisce a Gorizia. Nel 1929, grazie a Sofronio Pocarini, fondatore nel 1919 del movimento futurista giuliano, aderisce al futurismo, esordendo alla II Mostra goriziana d’arte. Nel 1930, anno in cui si diploma a Venezia, nascono le sintesi plastiche "Signorina al bar" e "Charlot". Dal 1931 al 1933 partecipa alle mostre itineranti di aeropittura, prima a Milano alla Galleria Pesaro poi a Parigi, e in seguito a Vienna, Atene e Bruxelles. In questo stesso periodo l’artista realizza bozzetti teatrali, progetti di architettura e cartelloni pubblicitari. Si interessa anche di moda, creando le giacche sintetiche e le camicie anti cravatta.
Inizia una ricerca affine a quella di Enrico Prampolini sull’arte plastica, assemblando materiali diversi e creando opere polimateriche, come "Intervista col cielo". Nel 1939 partecipa con opere di aeropittura alla III Quadriennale romana: con Azari è forse l’unico futurista a sperimentare dal vivo le sensazioni acrobatiche del volo. Nel 1940 si sposa con Ada Savelli. La Biennale di Venezia gli dedica una sala personale dove è esposto, tra gli altri, l’incredibile tela Incuneandosi nell’abitato.
Durante il secondo conflitto mondiale è in prima linea a Circhina. Nel 1942 partecipa nuovamente alla Biennale di Venezia. Nel 1944 nasce il figlio Massimo. Sempre nel ‘44 scompare Flilippo Tommaso Marinetti, suo grande estimatore, da cui Crali riceve in eredità il compito morale di proseguire e difendere le scelte futuriste. Nel 1946 Crali si trasferisce a Torino. Tra il 1950 e il 1959 insegna al Lycée Italien di Parigi. Durante il soggiorno parigino inizia a realizzare, secondo una tradizione molto marinettiana, i suoi ricchi volumi autobiografici, nei quali raccoglie note, schizzi, scritti, corrispondenza, fotografie e molti altri materiali documentari. Lascia Parigi nel 1959 e si trasferisce a Milano dove, tra l’altro, scrive il Manifesto della Sassintesi, frutto di una ricerca iniziata in Bretagna cinque anni prima: l’artista teorizza la creazione di sculture che rispettano l’integrità della forma di materiali naturali e rinvenuti per caso. L’assemblaggio di questi “reperti” costituisce un capitolo molto originale della sua intera produzione. Dal 1961 al 1966 dirige la scuola italiana al Cairo. A Trieste alla Galleria Tribbio, nel 1971, presenta le "Cosmiche": si tratta di disegni monocromi, che l’artista descrive come “prototipi di un’arte orbitale”, tentativi di captare immagini provenienti dallo spazio. L’attività espositiva prosegue intensa: come relatore e conferenziere Crali interviene sui temi del futurismo. Del 1976 è la sua antologica a Palazzo Costanzi di Trieste.

Pubblica a tiratura limitata il volume "Parole nello spazio", una trentina di tavole di poesia scritte dopo il 1930. Nel 1990 partecipa alla mostra sul Futurismo veneto a Padova. Negli anni novanta dipinge alcune opere dedicate ai voli acrobatici delle Frecce Tricolori.

Il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto gli dedica una grande mostra nel dicembre del 1994, presentando Crali nella duplice veste di futurista e aeropittore, con opere dal 1925 al 1994. L’artista scompare a Milano il 5 agosto 2000.


organizzazione: Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto