Competenza penale del giudice di pace e "nuove" pene non detentive - effettività e mitezza della sua giurisdizione

Convegno

Le nuove tipologie di pene affidate ai magistrati non togati - consone ai tipi di reato rientranti nella loro competenza, oltre che alla presumibile maggior vicinanza alle esigenze dei cittadini, data la loro dislocazione capillare sul territorio - mirano a consentire pieno rispetto delle necessità di integrazione e socializzazione dei colpevoli, senza rinunciare alla tutela delle vittime: il potenziamento del ruolo della pena pecuniaria e l’introduzione di pene non privative, ma solo parzialmente limitative della libertà personale (quali l’obbligo di permanenza domiciliare ed il lavoro di pubblica utilità) affiancano, all’intento deflativo del carico della giustizia penale e del sistema carcerario, una gamma di strumenti sanzionatori, che possono incidere concretamente sul tenore e sul modo di vita del condannato, come possono dimostrare le esperienze di ordinamenti stranieri a noi vicini.

Questi caratteri fortemente innovativi ed, in parte, addirittura "sperimentali" del sistema sollecitano dunque la prosecuzione della riflessione critica e del confronto, in prospettiva interdisciplinare e comparatistica, nella consapevolezza che lo sforzo per la miglior applicazione delle norme presuppone un indispensabile rinnovamento culturale, che non riguarda solo gli studiosi del diritto e della procedura penale, i magistrati, la polizia giudiziaria, gli avvocati ed i rappresentanti delle istituzioni preposte, ma investe anche l’aggiornamento e lo sviluppo della cultura giuridica nel territorio.


organizzazione: Università degli Studi di Trento Dipartimento di Scienze Giuridiche - Regione Trentino- Alto Adige/ Südtirol