Comunicazione e silenzio terapeutico: il diritto di sapere e di non sapere
Dialoghi di bioetica e biodiritto. Sintonie e interferenze: la comunicazione in ambito sanitario
Quali sono i confini del dovere di informare il cittadino-paziente? E come si può conciliare il dovere di comunicazione degli operatori sanitari con il diritto allinformazione dei pazienti? Il curante può trovarsi di fronte ad una richiesta di non-sapere, che può provenire sia dal paziente stesso, sia da soggetti terzi. Da un lato, ad esempio, il paziente può chiedere di non acquisire informazioni, sulla sua possibile predisposizione nei confronti di alcune patologie nellambito delle possibilità di diagnosi predittiva aperte dalle scoperte in ambito genetico. Daltro lato, i congiunti del paziente chiedono talvolta al medico di non comunicare determinate informazioni al proprio familiare, in particolare nei casi di patologie a prognosi infausta. In queste circostanze diverse dimensioni - deontologica, terapeutica, etica e giuridica - possono entrare in conflitto, poiché per ognuna di esse sussistono diritti e doveri che risultano talvolta inconciliabili tra di loro.
Moderatore: Carlo Casonato Professore di Diritto Costituzionale comparato presso lUniversità di Trento, responsabile scientifico del progetto BioDiritto
Relatori:
Antonio Autiero Direttore dellITC-isr Centro per le scienze religiose Trento
Mauro Barni già Professore di Medicina legale presso lUniversità di Siena e Vicepresidente del Comitato nazionale di Bioetica
Fabio Branz Medico Direttore della II Unità Operativa di Medicina e della Sezione Malattie Infettive dellOspedale S. Chiara di Trento
Elena Ioriatti Ricercatore in Diritto privato comparato presso lUniversità di Trento
organizzazione: Facoltà di Giurisprudenza - Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri provdi Trento - P.A.T. Assessorato alle Politiche per la salute - Università degli Studi di Trento Progetto BioDiritto - Ordine dei Farmacisti prov di Trento - Collegio IPASVI della provincia di Trento