Concerto dell'orchestra e dei cori del Conservatorio Bonporti
Echi d'Ottocento
Julian Lombana, direttore
Lorenzo Donati, Cecilia Vettorazzi
e Paolo De Zen, maestri del coro
Programma di sinfonie e cori dopera
Ottanta coristi e cinquantacinque orchestrali per una compagine di grande respiro, guidata per la parte corale dai maestri Lorenzo Donati, Cecilia Vettorazzi e Paolo De Zen, e per la preparazione dellorchestra e la direzione d'insieme dal maestro Julian Lombana: è il concerto di sinfonie e cori che domenica 27 novembre nel salone delle feste del Casinò municipale di Arco conclude la rassegna «Echi d'Ottocento», che ripetendo la felice esperienza della collaborazione tra il Museo Alto Garda e il Conservatorio «Bonporti», dà continuità ad un originale filone di iniziative che prende spunto dalla presenza nel territorio di una notevole ricchezza di documenti, fondi privati e lasciti. I quali, se da una parte testimoniano la vivacità culturale locale in varie discipline tra le quali la musica occupa un posto di rilievo dall'altra richiedono unopportuna, auspicabile e promettente valorizzazione. L'inizio è alle ore 16, l'ingresso libero.
Il programma, nella sua apparente omogeneità incentrata sui grandi operisti italiani dellOttocento (Verdi, Rossini, Mascagni), in realtà contiene in sé la dimensione internazionale che i nostri grandi compositori hanno saputo esprimere nel XIX secolo. Verdi viaggia da Parigi a San Pietroburgo passando per il Cairo, Mascagni fa la spola tra lEuropa e le Americhe, e i soggetti delle loro opere sono frutto di uno sguardo che spazia tra i punti cardinali. Anche in seguito, sulla scena musicale internazionale lItalia è spesso protagonista: la prima del balletto La Boutique Fantasque di Ottorino Respighi su uno spunto di Rossini avviene a Londra nel 1919, nella messa in scena ad opera della compagnia di Sergei Diaghilev, i Ballets Russes, cioè la più importante compagine di balletto dellepoca.
Allo stesso tempo, la musica da noi non si riduce allopera o poco più, secondo un preconcetto che resiste ancora oggi perfino tra i musicisti e che vorrebbe la nostra produzione limitata ai canoni del belcanto. E sufficiente riflettere sullorigine geografica delle danze che compongono la Boutique, per comprendere che nellispirazione musicale soffiano venti che ignorano confini, differenze e perfino conflitti, accomunando popoli lontani tra loro. Nel momento in cui si celebra o meglio si riflette sulle tematiche dellunità della nostra nazione, non cè forse miglior invito a considerare la realtà da punti di vista più ampi di quelli economico-territoriali, a ricordare a noi stessi che lunione degli uomini avviene non attraverso omologazioni culturali, ma con larmonizzazione delle differenze, di cui la musica, forse meglio di ogni altra Arte, offre una metafora perfetta
organizzazione: MAG Museo Alto Garda - Conservatorio "Bonporti"