Concerto di Capodanno

Musica classica

Musica cittadina Riccardo Zandonai
Dirige il M° Roberto Boni
a favore della Croce Rossa Italiana

La città di Rovereto conserva probabilmente la più antica testimonianza di attività bandistica trentina. Il 4 marzo del 1764, infatti, un gruppo di 17 suonatori (3 corni da caccia, 4 clarinetti, 2 oboi, 2 bacini, 2 cimbali, 2 triangoli e 2 tamburi) si riunivano in società con tanto di atto notarile allo scopo di suonare in pubblico soprattutto musica da ballo. Maestro ed animatore di questa "musica turca", come veniva allora chiamata per il colore particolare delle percussioni, fu Giuseppe Ghezzer. Negli anni che seguirono si perdono le tracce di questo primo esempio di banda ante-litteram, ma i protagonisti di allora garantirono alla città quella significativa funzione di sollecitazione culturale che si concretizzerà attorno agli anni Trenta con la prima, vera organizzazione di una banda moderna. Un inizio non facile, segnato da scioglimenti e ricostituzioni come quella del 1843 sostenuta da Pietro Andreis con la direzione di Luigi Chizzolini, che ne inquadra meglio la funzione civica facendola presenziare alle feste religiose, ad avvenimenti di pubblica utilità come l'inaugurazione del nuovo acquedotto, a divertimenti nel Teatro.
E' in una di queste ultime occasioni, un'accademia datata il 7 settembre del 1845 nel Teatro assieme ai cori dei centri vicini, che avviene la presentazione della prima divisa "di velada turchina o blu chiaro con mostre bianche, calzoni scarlato, cordoni e spallerini d'argento, siabla con fodro d'acciaio, berettino, o cosiddetto sacr, con fornitura e penacchio bianco". Quanto alla bravura dei suonatori, un chiaro riconoscimento sono gli inviti per concerti all'esterno della città; non solo nelle vicine Isera, Brancolino e Villa, ma anche il prestigioso invito al primo, grande raduno bandistico provinciale in Piazza Duomo a Trento nel dicembre del 1845 per l'anniversario del Concilio di Trento. La compagine roveretana diventa però anch'essa punto di riferimento per la "provincia" ed il 29 novembre 1846 - quando arriva a Rovereto il conte Terlago, Capitano del Circolo - riunisce in un "concertone" tre bande (Rovereto, Mori e Sacco) per un totale di 115 strumentisti.
Nel 1862 la Banda stendeva un nuovo Statuto, con la denominazione di "Civica Musica Banda di Rovereto", rimarcando la propria autonomia e nel 1889 entrava a far parte della "Società Musicale" voluta dal Civico Municipio per razionalizzare l'attività musicale cittadina. Tra le iniziative del nuovo organismo spicca l'istituzione di una specifica Scuola di musica, affidata nel novembre dello stesso anno a Vincenzo Gianferrari che per dieci anni sarà anche alla direzione della Banda, contribuendo notevolmente alla sua maturazione artistica. Con il trasferimento del Gianferrari a Trento, città che gli dedicherà in seguito il suo Conservatorio, le fila del complesso roveretano si sfaldano, ma l'inerzia totale fu salvata dal "musicante anziano" Quirino Cembrani, primo clarinetto, con il quale si riprese a marciare. La bacchetta viene poi lasciata ad un vero maestro, l'abruzzese Paolo Ruperto, che rimase a Rovereto fino allo scoppio della Grande Guerra. Con lui - che, tra l'altro, ebbe il merito di introdurre in organico la famiglia dei sassofoni - il complesso riacquistò prestigio.
Nel 1915 i suonatori partirono per il fronte e la banda si sciolse. La lenta e faticosa ripresa è condotta soprattutto da Giuseppe Ruele, Agostino Ravagni e Melchiade Endrizzi. I segni delle difficolt` si colgono nell'altalena dei maestri, che si interrompe solo nel 1923 con l'arrivo di Regolo Romani, uno dei maestri più illustri, costretto alle dimissioni dai fascisti nel 1928. L'evento provocò una inevitabile fase di disorientamento all'interno della banda e un suo successivo allineamento ai canoni di propaganda del regime, culminato con l'adesione al Dopolavoro Littorio e nella fusione con la Banda di Sacco

Nel 1933 viene presa la decisione di intitolare il complesso a Riccardo Zandonai, illustre musicista e compositore roveretano, ancora oggi nome di riferimento della Banda. Negli anni '30, entra in scena una prima volta il Maestro Silvio Deflorian, eclettico ed infaticabile promotore della vita musicale roveretana, che, anche se in maniera non continuativa, dirigerà il complesso fino al 1949, anno nel quale passerà alla Cittadina di Trento. Un distacco doloroso per l'istituzione, che pagherà l'attaccamento al Maestro ed i successi con lui raggiunti con un nuovo periodo di sbandamento. Una crisi comunque, quella vissuta da tutto il comparto bandistico trentino degli anni '50, combattuta a Rovereto caparbiamente da un'accoppiata di grande affiatamento formatasi ancora negli anni '30, costituita da Giovanni Mirandola ed Emilio Toldo. Sotto di loro si situa la lunga direzione di Umberto Perini, profugo istriano.
Ritiratosi il Perini per problemi di salute, un ennesimo problema nasce da una decisione comunale del 1969 con la quale la banda veniva privata del tradizionale finanziamento. Lo scioglimento comunque viene evitato con l'aggregazione al gruppo Zattieri di Sacco, mantenuta fino al 1977. La ricostruzione definitiva è quindi abbastanza recente: si parte nel 1978, anno di stesura di un nuovo statuto con la denominazione di "Corpo Musicale Riccardo Zandonai" in seguito modificata nell'attuale "Musica Cittadina Riccardo Zandonai", con alla Presidenza Tullio Depretis ed alla Direzione Aldo Ruffo e quindi con Sergio Piccoli (Presidente) ed i maestri Giulio Pedron e Loris Ciech. Uomini nuovi quindi, ma soprattutto idee come il concorso per composizioni originali per Banda intitolato a Riccardo Zandonai che negli anni '80 attira su Rovereto l'attenzione di tantissimi compositori non solo italiani, ma anche stranieri. Vengono inoltre ripristinati via via gli interventi economici dell'amministrazione comunale che, uniti a quelli privati, permettono all'associazione di ristabilire un organico completo, di acquistare nuovi strumenti e di occuparsi della formazione musicale.
Negli anni '90 la struttura della banda si consolida ulteriormente sia in termini di organico, grazie alla Scuola Allievi che aggiunge ogni anno nuovi suonatori, sia per quanto riguarda l'attivit` concertistica in Italia e all'estero. Molti sono gli appuntamenti ormai consolidati: il Concerto di Capodanno, la sfilata per il Carnevale dei Bambini, il Convegno Bandistico "Città di Rovereto", i concertini estivi nelle varie zone della città e molti altri in occasione di feste e manifestazioni civili e religiose. Sotto la presidenza di Giorgio Zanella, in carica dal 1992 al 1997 sostituito in seguito dall'attuale Presidente Claudio Smaniotto, si assiste ad una notevole crescita musicale, grazie soprattutto all'opera e all'impegno del maestro Marco Graziola, subentrato a Loris Ciech nel 1992 e tuttora alla guida del complesso.
Dal 1991 inoltre la banda si avvale del contributo di un gruppo di majorette, nato inizialmente dalla collaborazione con il gruppo Twirling di Rovereto e resosi in seguito autonomo. Il repertorio musicale proposto al pubblico in questi anni è frutto di una ricerca tesa al rinnovamento, equilibrato comunque dall'attenzione nei confronti dei brani della tradizione.
Nel 1998 viene raggiunto il notevole traguardo della categoria "Eccellenza" nell'ambito del Concorso Provinciale di classificazione organizzato biennalmente dalla Federazione dei Corpi Bandistici della Provincia di Trento. Nel 2000 la Musica Cittadina "Riccardo Zandonai" festeggia i suoi 170 anni di vita