Condividere il paesaggio - Orsi e umani ai tempi dell'Antropocene
con Giulia Bombieri e Marco Salvatori (MUSE) e Andrea Corradini (FEM/UniTN)
Dallo studio degli effetti del lockdown 2020 sul movimento degli orsi trentini alle ricerche a scala globale sui casi di aggressività da parte dei plantigradi. Dalle sempre maggiori interazioni tra turismo ricreativo e ambiente naturale ai risultati del progetto di foto-trappolaggio sistematico (500 mila le foto raccolte in sette anni) condotto da MUSE e PAT dal 2015 a oggi. Il rapporto tra umani e orsi sarà al centro del prossimo appuntamento di "Incontri al Museo per parlare di fauna".
Quali sono le strategie adottate dagli orsi per far fronte alla presenza dell’uomo? La popolazione trentina riuscirà a espandersi verso est per ricongiungersi a quella slovena/croata? Che cosa succede quando esseri umani e orsi si incontrano in natura? A queste ed altre domande mercoledì 11 maggio alle 20.45 risponderanno i ricercatori Giulia Bombieri e Marco Salvatori (MUSE) e Andrea Corradini (FEM/UniTN). L'appuntamento, che si terrà sia in presenza (qui il link per prenotarsi) che in diretta Facebook, sarà introdotto e moderato da Paolo Pedrini, coordinatore Ambito Biologia della Conservazione del MUSE.
La reintroduzione dell’orso bruno in Trentino dei primi anni duemila è stata fra i progetti di reintroduzione più di successo a livello internazionale. Fra le montagne del Trentino occidentale gli orsi reintrodotti hanno infatti trovato le condizioni idonee per riprodursi con successo e riformare una piccola popolazione, dopo l’estinzione locale avvenuta negli ultimi anni del secolo scorso. Il Trentino però è anche un’area intensamente frequentata dalle persone per il turismo ricreativo, dove gli orsi devono adeguarsi ad un ambiente in cui la presenza umana è forte.
“Durante la serata – anticipano i tre ricercatori – presenteremo i risultati delle nostre ricerche, realizzate con metodologie differenti: dalla telemetria GPS con l’utilizzo di radiocollari, al foto-trappolaggio sistematico, sino alla raccolta di casi di interazioni negative uomo-orso a livello globale. Con questi diversi approcci abbiamo studiato il comportamento e il movimento degli orsi, le loro preferenze ambientali, e quali sono le dinamiche di interazione con le persone. L’orso è una specie generalista e molto adattabile, ma necessita di grandi spazi. La sopravvivenza a lungo termine della piccola popolazione di orsi alpina dipende perciò molto da quanto spazio noi umani siamo disposti a concederle. I nostri risultati mostrano che gli orsi mettono in atto tutte le strategie possibili per evitare l’incontro diretto con l’uomo, che risulta così estremamente raro. I dati che abbiamo raccolto ci spingono a riflettere sulla frequentazione turistica della montagna e sui suoi possibili effetti sulla fauna selvatica”.
Ingresso gratuito con prenotazione su Ticketlandia