Conferenza con Giovanna Calvenzi

Mutamenti di visioni: i fotografi italiani dal dopoguerra a oggi

Incontri e convegni
Giovanna Calvenzi [ Facebook Giovanna Calvenzi]

Nell'ambito della mostra fotografica #altroGARDA dell'associazione Il Fotogramma di Nago-Torbole, curata da Luca Chistè e ospitata al Museo di Riva del Garda fino al 4 marzo 2018, la storica della fotografia e photoeditor Giovanna Calvenzi, curatrice per il MAG del progetto Nuovi Sguardi Gardesani, terrà la conferenza sul tema Mutamenti di visioni. I fotografi italiani dal dopoguerra a oggi.

Qualche tempo fa, riflettendo sul binomio Italia e fotografia, era stato naturale scrivere: “Quando nasce la fotografia l’Italia non è ancora una nazione ma un insieme di piccoli stati indipendenti. Goethe e Stendhal hanno già compiuto i loro viaggi e raccontato una personale visione del Bel Paese che, da tempo, è una delle mete di quel Grand Tour che spinge verso le luci e il calore del sud giovani aristocratici, poeti, pittori e scrittori. E, a partire dal 1840, anche fotografi. I professionisti del nuovo strumento narrativo arrivano anch’essi da tutta Europa per ritrarre siti archeologici, paesaggi, bellezze naturali, vita quotidiana e folklore. In meno di un secolo creano un enorme archivio fotografico ma anche un immaginario collettivo di stereotipi che, nel corso del tempo, continueranno periodicamente a essere rivisitati e riproposti: l’Italia rimarrà a lungo sinonimo di archeologia greco-romana, di processioni religiose, di donne vestite di nero, di pecore, cipressi e pini marittimi. Con ogni probabilità continua a essere il Paese più fotografato al mondo, ma è soltanto dal dopoguerra che altri luoghi, altri eventi, comince ranno a interessare una fotografia diventata contemporanea”.
La riflessione sulla fotografia italiana e sull’evoluzione del linguaggio che ha caratterizzato questi quasi settant’anni di storia sono al centro della presentazione che prende l’avvio da questa riflessione. La fotografia è stata testimone e interprete di realtà sociali, di mutazioni ambientali, di trasformazioni urbanistiche, di entusiasmi, di lotte, di disperazioni, di tragedie, fedele al proprio mandato di essere in sintonia con i tempi ma soprattutto di aiutarci a vedere e a capire. Tra tutti i possibili itinerari si è scelto di percorrere i decenni seguendo l’evoluzione del linguaggio fotografico, ossia le trasformazioni di visione generate dalla storia, dalle consuetudini e anche dal mutare della tecnologia e dei mercati.
(Giovanna Calvenzi)

Costi

Ingresso libero


organizzazione: Mag - Museo Alto Garda