Consegna del Premio Mario Rigoni Stern per la narrativa

Convegno

Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi
Asiago - Italia
www.premiomariorigonistern.it >>

ore 18.00
I passi di Mario Rigoni Stern
Letture espressive tratte dalla letteratura di Mario Rigoni Stern

ore 21.00
Cerimonia di premiazione
Omaggio a Mario Rigoni Stern
Saluti delle Autorità
Lettura di estratti del libro vincitore e colloquio con l'autore
Consegna del Premio da parte del Presidente del Comitato

Si svolge sabato 31 marzo a Palazzo dei Congressi a Riva del Garda la cerimonia di consegna del «Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi», sezione narrativa. Il nuovo premio è articolato in due sezioni, saggistica e narrativa, ognuna della quali biennale: il concorso riservato ai saggi ha sede ad Asiago, in Veneto, negli anni dispari, e si è svolto per la prima volta l’anno scorso; il premio per la narrativa ha sede a Riva del Garda, in Trentino, e la premiazione ha luogo negli anni pari a partire dal 2012. Vincitore è lo scrittore triestino di madre lingua slovena Alojz Rebula con il romanzo «Notturno sull’Isonzo» (San Paolo Edizioni, Cinisello Balsamo, MI, 2011). Nato per mantenere vivo nel tempo il messaggio del grande uomo di montagna, celeberrimo scrittore e nobile cacciatore, il nuovo premio letterario multilingue è promosso dal circolo culturale Ars Venandi, della famiglia Rigoni Stern, dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Regione Veneto, dai Comuni di Asiago e di Riva del Garda, da Riva del Garda Fierecongressi SpA, dal Museo degli Usi a Costumi della Gente trentina, da Federcaccia, della Cassa di Risparmio di Trento e Bolzano e dalla Cassa di Risparmio Veneta. Una sinergia che sottolinea, nel nome di Mario Rigoni Stern, la fratellanza ideale tra le montagne e le popolazioni del Veneto e del Trentino, e un gemellaggio culturale fondato sui valori del rispetto dell’ambiente e di chi lo abita. Il premio, unico per la narrativa e unico per la saggistica, è del valore di 10 mila euro.

Il premio è nato dalla riflessione sulle genti alpine, che hanno creato le proprie comunità in un ambiente naturale unico, all’interno di tradizioni culturali diverse legate alle specificità del loro territorio. Un universo culturale affascinante e complesso, ispirato alla tolleranza e alla solidarietà, cerniera tra nord e sud, tra area mediterranea e area mitteleuropea: una vera e propria «civiltà alpina», collocata nel cuore del Vecchio Continente, con i suoi valori, un suo bagaglio culturale e artistico, che rappresenta oggi, per la futura «Europa dei popoli», uno straordinario modello di riferimento. Ruolo decisivo nell’incontro e nel confronto fra le diverse culture delle Alpi è certamente quello della letteratura, nelle sue diverse espressioni: sia attraverso la ricerca e la divulgazione storico-scientifica, sia attraverso il racconto, che della cultura della montagna comunica emozioni e sentimenti, trasmettendo i valori in cui ancora oggi si riconoscono le comunità dei paesi alpini.

Nella letteratura italiana del Novecento, Mario Rigoni Stern ha saputo descrivere in modo originale la cultura della gente di montagna, raccontando il legame fra i montanari e il loro ambiente, e proponendo le Alpi quale orizzonte significativo della letteratura e della storiografia contemporanea, del moderno sentimento ecologico e perfino dell’etica. In questo quadro, le Alpi diventano un vero e proprio scrigno di valori, non solo paesaggistici e ambientali, ma soprattutto umani: un universo etico che Mario Rigoni Stern, dal «ritorno a baita» vagheggiato nel gelo di una steppa macchiata dagli orrori della guerra, non ha mai cessato di perseguire, come narratore ma anche come intellettuale impegnato in un progetto di riscatto e di progresso del proprio mondo.

Il libro
Tra tutti i libri di Alojz Rebula che hanno per protagonista un uomo di Chiesa, il romanzo «Notturno sull’Isonzo» occupa un posto speciale. Ispirandosi alla vita di un sacerdote realmente esistito, ovvero don Filip Tercelj (di cui Florijan Burnik è l’alter ego letterario), Rebula descrive il tragico destino che investì tanti preti sloveni, vittime dei totalitarismi del secolo scorso: il protagonista del romanzo è dapprima incalzato dai fascisti in casa propria, poi confinato ed esiliato in Italia; rinchiuso in un campo di concentramento dai nazisti; infine, nel dopoguerra, assassinato brutalmente dai comunisti senza tanti complimenti. Questo romanzo è un singolare monumento eretto alla memoria di tutti i sacerdoti sloveni della cosiddetta Primorska che, accettando la persecuzione e mettendo a repentaglio la loro vita, furono sempre pronti a difendere la dignità umana nonché il diritto fondamentale spettante a ciascun uomo di onorare Dio nella sua lingua madre e di conservare la propria identità nazionale. La traduzione in italiano è di Martina Clerici.

L’autore
Il triestino Alojz Rebula (nato a San Pelagio, nel Comune di Duino-Aurisina, il 21 luglio 1924), insegnante di lettere classiche ed esponente della minoranza slovena in Italia, è uno dei maggiori scrittori e intellettuali sloveni contemporanei. Al suo attivo ha più di quaranta volumi di opere letterarie, diversi saggi e traduzioni. I suoi campi di interesse spaziano dalla poesia alla saggistica, dai romanzi ai racconti, dai diari alle biografie, dai trattati di filosofia e teologia ai testi teatrali, dalle traduzioni dall’italiano, dal latino e dal greco in sloveno a quelle dallo sloveno in italiano. Alcuni tra i titoli di maggior successo: «La vigna dell’imperatrice romana», «Il richiamo al Mediterraneo», «Il ballo delle ombre», «Nel vento della Sibilla», «Jakob Ukmar» e «La peonia del Carso». «Notturno sull’Isonzo» è stato pubblicato nel 2004 con il titolo «Nokturno za Primorsko» e ha vinto nel 2005 il prestigioso «Premio Kresnik» per il miglior romanzo sloveno dell’anno.

I temi del «Premio Mario Rigoni Stern»
Il Premio, alternandosi fra Trentino e Veneto con cadenza annuale, vuole individuare gli elementi di eccellenza della narrativa e della saggistica di ambito alpino, nell’àmbito delle opere edite nei due anni precedenti, individuando, in maniera non esclusiva, nelle due rispettive modalità di scrittura, i seguenti specifici settori di interesse: il paesaggio alpino nei suoi aspetti naturalistici e nella sua estetica; le attività produttive tradizionali nelle loro specifiche valenze di eco-compatibilità; il contesto socioculturale delle comunità alpine con le loro istituzioni storiche legate all’uso comunitario dei beni; la caccia quale attività legata a una particolare sensibilità ambientale; la guerra in montagna come scenario particolarissimo e doloroso della storia europea; infine, il patrimonio narratologico dell’arco alpino con le sue fiabe, le sue leggende, i suoi miti di ieri e di oggi.

La giuria
La giuria della sezione narrativa è composta da Eraldo Affinati, insegnante, scrittore, curatore del «Meridiano» sull’opera completa di Mario Rigoni Stern; Marie Hélène Angelini, già professore di italianistica presso l’Università di Nizza, traduttrice in francese di varie opere di Mario Rigoni Stern; Fernando Bandini, poeta, già professore di filologia romanza e presidente dell’Accademia Olimpica di Vicenza, latinista, vincitore di vari premi di poesia fra i quali il premio del Presidente al Viareggio 2010; Margherita Detomas, gornalista, scrittrice, membro accademico del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna, realizzatrice di numerosi documentari, esperta in lingue alpine; Paolo Rumiz, scrittore, giornalista e inviato in zone di guerra; Graziano Riccadonna, storico, insegnante, già segretario del concorso letterario Rosini quando presidente era Mario Rigoni Stern