Contrasti: la Grande Guerra nel racconto fotografico di Piero Calamandrei
Nell'ambito del ciclo di incontri "Storie e storia": racconti, suoni e immagini della Grande Guerra
Questo ciclo di “Storie e storia” è dedicato ancora una volta alla Prima guerra mondiale, intesa nella vasta e plurale accezione che era al centro del convegno roveretano del 1985 – “La Grande Guerra. Esperienza, memoria,immagini” – e della tradizione di studi che ne ha sviluppato in varie direzioni le suggestioni. I libri che presentiamo offrono cinque sguardi originali su quell’evento: una guerra “mondiale” analizzata attraverso il microcosmo di due comunità locali studiate da Erica Mondini, Rossano Recchia ed altri; una guerra “rappresentata” per immagini: le fotografie scattate da Piero Calamandrei tra il 1916 ed il 1918 e i disegni realizzati da Laura Scarpa in occasione del Centenario; la visione del conflitto fissata nel diario del medico rivano Vittorio Fiorio, studiato da Gianluigi Fait, e l’esperienza collettiva della guerra rielaborata e trasmessa attraverso il canto popolare, studiato da Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto.
"CONTRASTI. LA GRANDE GUERRA NEL RACCONTO FOTOGRAFICO DI PIERO CALAMANDREI"
di Silvia Bertolotti
Fondazione Museo storico del Trentino, 2017
Presentazione del volume a cura di Michele Smargiassi
Il volume racconta la guerra vissuta da Piero Calamandrei, giovane ufficiale della Milizia Territoriale e poi ufficiale P (Servizio Propaganda), attraverso documenti diversi: le oltre 400 fotografie scattate nel settore tra l’Alto Vicentino, il Pasubio e il Trentino, le cartoline inviate dalla zona di guerra, testi editi e inediti del celebre intellettuale e giurista. Il libro si presenta come un “diario visivo” costruito attraverso la Vest Pocket Kodak: i paesi della Vallarsa, il Pasubio, il Novegno, lo Zugna e poi Borghetto, Avio, l’ingresso a Rovereto, Trento, Bolzano...:“ una raccolta di guerra memorabile”, anticipava Calamandrei nella sua scrittura spesso autoironica e sempre suggestiva. «Non so perché,/ non so perché questo paesaggio così contorto e aspro/ mi fa tanto male solo a guardarlo./ Mi par d’essere nei sogni, quando in fondo/ si drizzano montagne sconosciute color di bronzo,/ verso le quali va la via deserta/ grigia come una biscia di piombo...».
organizzazione: Accademia roveretana degli Agiati, Museo storico italiano delle guerra e Fondazione Museo storico del Trentino