Corpi di reato

Mostra

La Fondazione Museo storico del Trentino, in collaborazione con l'Associazione Libera, invita all'inaugurazione della mostra di Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco, a cura di Fabio Severo
CORPI DI REATO
un'archeologia visiva dei fenomeni mafiosi nell'Italia contemporanea

Un viaggio fotografico che ripercorre i segni della presenza mafiosa in Italia, attraverso la loro visibilità o invisibilità.
Dopo l'inaugurazione seguirà una TAVOLA ROTONDA con gli autori della mostra e con alcuni testimoni della lotta contro le mafie, per la legalità, in difesa dei territori italiani e delle comunità che li abitano.
Intervengono:
Stefano Graiff, vicepresidente della Fondazione Museo storico del Trentino
Fabio Severo, curatore della mostra
Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco, fotografi
Don Maurizio Patricello, parroco di Caivano, animatore del Movimento della Terra dei fuochi
Don Pino De Masi, parroco di Polistena, fondatore della Cooperativa Valli del Marro
Toni Mira, caporedattore de L'Avvenire, Roma
Ingresso libero.

Proseguendo nelle proposte legate ad una riflessione sul tema del paesaggio inaugurata lo scorso ottobre con la mostra in corso "Terre coltivate. Storia dei paesaggi agrari del Trentino", la Fondazione Museo storico del Trentino intende portare un contributo di conoscenza su ciò che avviene nel tessuto produttivo, territoriale e paesaggistico di altre parti d'Italia dove alla realtà delle mafie e della criminalità organizzata si contrappone la crescita di una coscienza civile a difesa dell'ambiente, del paesaggio, dei territori, delle comunità che li abitano.
Rappresentare le mafie oggi pone di fronte al problema di quale immagine dare a un fenomeno che negli anni ha mutato volto, dopo decenni di lotta sanguinosa contro lo Stato. Ora lo scenario è mutato drasticamente, da anni si riflette sui cambiamenti di strategia delle organizzazioni criminali e si parla di una mafia che quasi non uccide più, confusa nella società civile, che prospera in una zona grigia dove i segni della sua presenza non possono essere cercati solo nella violenza. (...) Mafia invisibile, bianca, mafia liquida: sono tante le definizioni che negli anni si sono succedute per indicare queste nuove forme di esistenza. La stessa informazione sulla mafia appare da tempo frammentata, lontana dalle prime pagine in un'epoca non di grandi eventi tragici ma di uno stillicidio di episodi. Non c'è qui però la pretesa di realizzare un'inchiesta o un'indagine sui fatti, ma piuttosto il bisogno di raccogliere alcuni di questi eventi, contribuire a portarli via dal disordine delle notizie, farli esistere momentaneamente in uno stesso luogo. Utilizzarli come mappa per viaggiare nel paese, legare gli eventi tra loro per legare tra loro parti di territorio: un viaggio in Italia attraverso i segni della presenza mafiosa, attraverso la loro visibilità o invisibilità.(...) Il paesaggio a volte appare ferito, altre indifferente: può rivelare come mentire, e il compito della fotografia diventa rappresentarne l'ambiguità. La cicatrice di case abusive della collina di Pizzo Sella sovrasta Mondello come un corpo di reato, mentre il tramonto che cala sui Regi Lagni di Castel Volturno nasconde i veleni depositati nei corsi d'acqua della regione. Si avverte il bisogno di rivelare il suono che produce questa immobilità, osservarla per scoprire il minimo movimento: al punto di provare a uscire dalla fissità della fotografia utilizzando anche il video, e attraverso l'immagine in movimento cercare di suggerire come un luogo possa apparire prima dell'evento straordinario che l'ha segnato per sempre, rappresentare la quotidianità inconsapevole prima che venga travolta.
(Fabio Severo)

Fotografie di
Tommaso Bonvantura e Alessandro Imbriaco

Progetto a cura di Fabio Severo

In collaborazione con
LIBERA. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie

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Didascalia immagini
Via Salieri, Buccinasco, Milano, 2012
Salone del Castello Mediceo di Ottaviano, Napoli, 2012
Veduta di Corleone, Palermo, 2012


organizzazione: Fondazione Museo storico del Trentino