Corso di formazione UNIP

Convegno

Il Gioco degli Specchi 2005
La formazione

“Nuove geografie – nuovo pensiero – nuova cooperazione”
Fondazione Opera Campana dei Caduti e Fondazione Fontana ONLUS

Il percorso formativo vuole definire, nell’ambito della cooperazione tra i popoli, nuove relazioni internazionali a partire da un nuovo pensiero che tenti di andare oltre la semplificazione Nord-Sud: nord-ricco-sviluppato-donatore ed un sud-povero-sottosviluppato-ricevente.
Si cercherà di costruire un percorso che riconosca il “complesso di superiorità” del donatore e “quello di dipendenza” del ricevente, fornendo degli strumenti per cercare, se possibile, di liberare entrambi.
Per far ciò urge una cooperazione che favorisca l’ascolto e quindi buone relazioni tra comunità. Sia a sud che a nord, sempre che questi riferimenti geografici abbiano ancora un senso. Perché “bisognosa d’aiuto e quindi di nuove relazioni” potrebbe essere anche una comunità europea o nord-americana ove il complesso di superiorità diventa ossessione. Ove s’è ancora capaci d’elemosina ma non di cancellazione del debito estero. Ove l’immigrato più indifeso culturalmente abbandona ogni sua conoscenza per omologarsi in fretta.
Dette nuove relazioni comunitarie devono fortemente modificare l’attuale “cooperazione allo sviluppo” sino a cambiarne i tempi, i modi e la stessa terminologia in “cooperazione comunitaria”.
Anche lo stesso intervento umanitario, pur con tutti i distinguo ed il carattere d’ingerenza che è proprio dell’emergenza, non può prescindere dal ricreare, appena possibile, condizioni di relazione con le comunità che si trovano nel bisogno, valorizzandone le potenzialità, l’autonomia, l’indipendenza e la storia.
Un nuovo pensiero, quindi; una nuova rappresentazione mentale, che bandisca ogni relazione “mordi e fuggi” oppure ogni relazione settoriale a prescindere dal contesto e dalla storia di un determinato territorio. Detta cooperazione ha il compito di liberare ed aprire tutte le comunità. Comprese le nostre.

Aluisi Tosolini: Rivista AlfaZeta Observer - EMI
Beatrice De Blasi : Responsabile Educazione Mandacarù
MarcoDeriù Rivista AlfaZeta Observer - EMI
Sara Bin Geografa
Maryan Ismail Mediatrice culturale, formatrice
Luca Palagi: Ufficio Progetti CTM
Michele Nardelli Osservatorio sui Balcani
Fabio Pipinato Fondazione Fontana ONLUS

Responsabile UNIP: Franca Bazzanella
Responsabile della Formazione/Tutor: Mauro Milanaccio

Il corso nazionale è a numero chiuso e gratuito.
Per informazioni ed iscrizioni
Segreteria UNIP
P.zza S.Marco,7 - Rovereto
tel 0464/424288 fax 0464/424299
e-mail bazzanella.iupip@unimondo.org

Lunedì 21
• mattino Sviluppo Quale commercio per quale sviluppo? Lorenzo Boccagni
• pomeriggio Mercato Dall’informale al finanziario: un mercato a misura d’uomo. Luca Palagi
La prima giornata vuole fare la storia della cooperazione allo sviluppo sino ai giorni nostri con un intervento puntuale sulle relazioni mercantili eque ed inique introducendo il senso della seconda giornata. Ha senso tentare di fare cooperazione alla pari quando l’economia svolge un ruolo impari?

Martedì 22
• mattino Cooperare la cooperazione possibile Marco Deriu
• pomeriggio Cooperarela cooperazione odierna Aluisi Tosolini
La seconda giornata partendo dalla provocazione di chiusura della precedente analizza la malacooperazione perché solo da un’analisi libera della cooperazione sin d’oggi realizzata si potranno definire nuovi percorsi.

Mercoledì 23
• mattino Pensiero Decolonizzare la nostra mente per un nuovo pensiero cooperativo Michele Nardelli
• pomeriggio Geografia Nuova geografia, nuovo pensiero Sara Bin

Giovedì 24
• mattino Geografia Nuova geografia, nuovo pensiero Sara Bin
• pomeriggio Immigrazione Tra cooperazione ed immigrazione Maryan Ismail
La cooperazione parte dalla storia, dai saperi, dall’unicità di ogni territorio. Non si può prescindere da ciò per guidare l’azione della cooper-azione. L’immigrazione produce significative entrate per i paesi d’origine. Facilitare le rimesse finanziarie, una modalità per cooperare a partire dagli immigrati.

Venerdì 25
• mattino Comunità La cooperazione comunitaria Fabio Pipinato
Lavorare per essere inutili. La cooperazione comunitaria come buona pratica, quasi obbligata, che è possibile solo se vengono ridimensionati i tempi, le strutture, il trasferimento di cose, il budget e la stessa cooperazione


organizzazione: ATAS cultura - Comune di Trento Servizio Cultura e Solidarietà Internazionale