Cosa cambierà in Europa con Sarkozy?

Convegno

Venerdì 20 luglio, alle ore 21,00, a Levico Terme, nella “Sala Francesco Giuseppe” dell’Imperial Grand Hotel (Parco delle Terme) viene presentato e discusso il volume Sarkozy. La lezione francese di Marina Valensise (Mondadori).
Fernando Orlandi e il sen. Giorgio Tonini discutono con l’autrice Marina Valensise. Introduce Massimo Libardi.

Niente predestinava Nicolas Sarkozy a diventare presidente della Repubblica francese. Non le origini, essendo figlio di un aristocratico ungherese in fuga dall’Armata rossa; non la formazione, al di fuori del serraglio dell’École Nationale d’Administration, e nemmeno la carriera politica, iniziata, giovanissimo, come semplice militante gollista e proseguita fra mille ostacoli, colpi bassi e tradimenti, senza mai ricevere l’unzione del capo, che in un paese di tradizione monarchica come la Francia è un prerequisito essenziale.
Insomma, Sarkozy aveva contro tutto e tutti, eppure è riuscito a vincere, conquistando il partito con una determinazione feroce, rifondando la destra, convincendo i francesi a ritrovare fiducia nel futuro e dominando se stesso con un’energia ai limiti dell’ascesi.
Con lui, l’elezione del presidente della Repubblica – evento definito da Charles De Gaulle "l’incontro tra un uomo e un popolo" – è diventata l’incontro tra un popolo e un programma, realizzato da un individuo che ha messo in scena se stesso, in una drammaturgia della rupture con il conformismo, le abitudini e i modi di pensare del passato.

Marina Valensise racconta la vita di Sarkozy attraverso le sue idee, e le sue idee attraverso la sua vita. Scava nelle origini familiari per ritrovare i gusti popolari dell’adolescente educato al gollismo dal nonno nato ebreo, convertito al cattolicesimo e diventato un patriota convinto. Rivela le radici del senso dell’autorità e del ritorno all’ordine che Sarkozy ha promosso per liquidare la morale del Sessantotto e i frutti nichilisti del politicamente corretto, ponendo fine alla lunga guerra civile con un’idea cumulativa della storia patria. Ricostruisce la rivalutazione della scuola e della meritocrazia, come vera garanzia di eguaglianza; la riabilitazione del lavoro, come fattore di emancipazione e di ricchezza, contro l’assistenzialismo del modello sociale francese; la riscoperta della dimensione religiosa, come chiave di una nuova politica sociale.
Indaga sull’europeista senza dogmi, ma pronto a rafforzare le istituzioni comuni, sull’atlantista privo di complessi verso l’America, ma senza cedimenti sulla sicurezza di Israele. E ripercorre tutte le tappe della sua battaglia, attraverso la rivoluzione dei sentimenti, l’uso spregiudicato dei media, l’amore viscerale del "petit français au sang mêlé", che dalla Francia ha avuto tutto e alla Francia vuole ridare tutto, e per ora è riuscito a metterla al centro dell’Europa, riportando la politica al potere.


Marina Valensise ha seguito da Parigi, come corrispondente del quotidiano Il Foglio e del Tg5, la campagna per le elezioni presidenziali francesi. In passato, vivendo sempre a Parigi, si è occupata di storia francese, e ha tradotto e curato l’edizione italiana degli ultimi libri di François Furet, tra cui Il passato di un’illusione (1995) e Gli occhi della storia (2001), entrambi pubblicati da Mondadori


organizzazione: CSSEO Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale