Così fan tutte

Dramma giocoso in due atti di Lorenzo Da Ponte
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart

FIORDILIGI Simona Todaro, Maria Luigia Borsi
DORABELLA Laura Polverelli, Elena Belfiore
FERRANDO Mark Milhofer, Stefano Ferrari
GUGLIELMO Nicola Ulivieri, Paolo Bordogna
DESPINA Gemma Bertagnolli, Giovanna Donadini
DON ALFONSO Andrea Concetti, Maurizio Lo Piccolo
Direttore Corrado Rovaris
Regia Mario Martone
Regista collaboratore Andrea de Rosa
Scene Sergio Tramonti
Costumi Vera Marzot
Luci Pasquale Mari

direttore Corrado Rovaris
orchestra Haydn di Bolzano e Trento
coro del Teatro Sociale di Trento
Nuova produzione del Centro Servizi Culturali S.Chiara in collaborazione con l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, il Teatro Sociale di Rovigo, la Fondazione "Nuovo Teatro Comunale e Auditorium Provinciale" di Bolzano.
Allestimento del Teatro di S. Carlo di Napoli

«V’ingannai ma fu l’inganno
disinganno ai vostri amanti,
che più saggi ormai saranno..»

Si tratta senz'altro dell'opera più fraintesa di Mozart, accusato di aver accettato un libretto cinico ed immorale.
La vicenda narra di due giovani dame ferraresi, la cui fedeltà viene messa alla prova dai propri amanti, che tentano di sedurle sotto mentite spoglie. Attraverso l'inganno il vecchio Don Alfonso conduce un vero e proprio esperimento scientifico sull'infedeltà delle donne. Il finale del Così fan tutte è sorprendente, perché dopo lo smascheramento dell'infedeltà, le coppie iniziali si ricompongono in un lieto fine che può apparire improbabile, oppure supremamente cinico. Eppure in quest'opera e nel suo finale si esprime tutta la concezione mozartiana dell'amore, la sua filosofia di vita saggia, tollerante ed insieme candida, che ci insegna ad amarci e ad accettarci per quello che siamo, al di fuori di schemi e convenzioni.
Per il pensiero alchemico e massonico, cui Mozart aderiva, l'unione tra uomo e donna è un momento simbolico importantissimo, poiché rappresenta il congiungimento tra il principio maschile e quello femminile, forze motrici dell'universo.
Questa unione, però, può avvenire soltanto dopo un ciclo di aggregazione e disgregazione, di accordo e disaccordo. I litigi, le infedeltà, il dolore, le prove che la vita inevitabilmente propone alle coppie sono uno strumento per comprendere se stessi e l'altro.