Crac

Danza

Drodesera > Centrale di Fies 2009

Motus
Crac
ideazione e regia Enrico Casagrande & Daniela Nicolò
con Silvia Calderoni
visual design Francesco Borghesi
sound design Enrico Casagrande, Roberto Pozzi
elementi scenici Giancarlo Bianchini/Arto-Zat
una produzione production Motus,
con la collaborazione di L’Arboreto di Mondaino, Galleria Toledo Napoli, Museo d'Arte Contemporanea MADRE Napoli, Progetto Geco - Ministero della Gioventù Regione Emilia-Romagna

Crac è scoppio_rottura_caduta_esplosione_frattura_dispersione e nuova rinascita dei pezzi_
Crac è deriva non teatrale del progetto “X(ics) racconti crudeli della giovinezza”.
Architettura sonora che ingloba voci e rumori di ogni città in cui viene presentato e li trasforma in percorsi algoritmici, tracciati e pixel.
La danzatrice-pattinatrice precipita fra queste geometrie che stabiliscono spazi concentrici, gabbie, delimitano un dentro e un fuori: tensione nel riappropriarsi del fuori, sforzo nell’allargare ed espandere il dentro, mentre la precisione dell’esercizio fisico diventa anatomia di una nevrosi.
Crac come piccola isola di resistenza psico-fisica-attitudinale.
Circonferenza ultima di un mondo prossimo all’implosione-esplosione: sull’asse di questa catastrofe una fragile figurina bianca ci prova, viaggia, combatte, si arrende, si alza di nuovo, instancabile, nel tentativo di ridefinire confini che tendono a delimitare, chiudere, separare.
Tutto sembra precipitare, corrompersi, ma alla fine una nuova piantina dallo sfacelo nasce…
Nello spettacolo “Racconti crudeli della giovinezza” c’è l’esortazione a creare un coro di corpi, una partitura fisica d’emergenza in attesa dell’ora X del pianeta: Crac è forse questo tentativo.