Credi a ciò che vedi? Il sempre più sottile confine fra reale e virtuale

Giulia Boato - Professoressa Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione, Università di Trento

Incontri e convegni , Convegno

La diffusione di strumenti di manipolazione di immagini e video facilmente accessibili a un vasto numero di persone ha fatto crescere i problemi legati alla verifica di autenticità e alla credibilità dei dati multimediali.

Il noto detto popolare “credo a ciò che vedo” non può più essere considerato un paradigma valido: oggi, quando si osserva un contenuto multimediale, non è affatto scontato il fatto di essere davanti a qualcosa di autentico e reale, quanto piuttosto al frutto di una rielaborazione o addirittura di una sintesi artificiale.

Per questo è fondamentale disporre di tecniche che consentano di rilevare possibili alterazioni dei contenuti, specie quando queste sono realizzate in maniera talmente accurata da essere non percepibili ad occhio nudo.

 

Giulia Boato, professoressa Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione, Università di Trento

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