Crescita, felicità, benessere: quale il vero obiettivo?

Convegno

Festival dell'economia
Visioni

Corrado Passera
Adair J. Turner
È giusto che la crescita economica, raggiunta attraverso il libero mercato, sia l’obiettivo centrale della politica economica? Studi recenti sulle determinanti della “felicità” mostrano come il libero mercato, per quel che attiene almeno alla finanza, abbia fallito nel garantire quei benefici che pure aveva promesso. Quali sono allora i reali, desiderabili obiettivi della società?

introduce Massimo Gaggi, Giornalista del “Corriere della Sera

Adair J. Turner
Membro della Camera dei Lord dal 2005, è riuscito a conciliare la sua carriera nel mondo degli affari, della politica e in quello accademico. Nel 2008 è stato nominato presidente dell’Autorità di vigilanza (FSA) e della Commissione sui cambiamenti climatici del Regno Unito. È visiting professor alla London School of Economics e alla Cass Business School, City University. È stato direttore non esecutivo alla Standard Chartered Bank, senior adviser e vicepresidente di Merrill Lynch Europe, e direttore generale della Confederation of British Industry. Ha lavorato per la McKinsey&Company. Tra i suoi libri: Economics After the Crisis: Objectives and Means, MIT Press (2012); The Future of Finance: The LSE Report (con A. Haldane e P. Woolley), London School of Economics & Political Science (2010); Just Capital. Critica del capitalismo globale, Laterza (2002).

Corrado Passera
È ministro dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e Trasporti nel governo guidato da Mario Monti. Dopo aver conseguito la laurea in Economia aziendale presso l’Università Bocconi di Milano e il Master in Business Administration presso la Wharton School dell’University of Pennsylvania, ha trascorso cinque anni presso la società internazionale di consulenza McKinsey & Co. e in seguito, nel 1985, ha iniziato la sua esperienza professionale nel Gruppo De Benedetti, che lo porterà a ricoprire nel corso del tempo, tra le altre, le cariche di direttore generale della CIR, di vicepresidente del Credito Romagnolo, di direttore generale dell’Arnoldo Mondadori Editore, di vicepresidente e amministratore delegato dell’Editoriale L’Espresso, di co-amministratore delegato della Olivetti. Nel luglio 1996 è stato chiamato da Giovanni Bazoli a dirigere il Banco Ambroveneto e a curare il primo grande processo di aggregazione nel mercato bancario italiano – la fusione con la Cariplo – che ha portato alla costituzione di Banca Intesa. Nel 1998 ha assunto l’incarico di amministratore delegato di Poste Italiane. Il 2002 segna il suo ritorno in Banca Intesa come amministratore delegato, carica che ha mantenuto anche dopo la fusione con Sanpaolo IMI, da cui è nata Intesa Sanpaolo che ha lasciato a novembre 2011 per assumere l’incarico di ministro nel governo Monti.


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