Curare e guarire. Occhio artistico e occhio clinico
Curare e guarire
Occhio artistico e occhio clinico
1426 novembre
Orario: 1018; chiuso il lunedì
Visite guidate su prenotazione ogni pomeriggio e fine settimana tel. 347/0651628
Curatore
Giogio Bordin - Direttore Sanitario Ospedale Piccole Figlie di Parma
Organizzazione e realizzazione
Medicina e persona - Associazione no profit
Approfondimenti tematici, dipinti e illustrazioni raccontano la condizione umana, quella dei malati e delle persone a loro vicine e quella del potere sulla malattia, che si tratti di sciamano, di religiosi, di medici o di infermieri
Dal 14 al 26 novembre 2006 il Museo Tridentino di Scienze Naturali ospita nella sede di Trento in via Calepina 14 la mostra Curare e Guarire. Occhio artistico e clinico, promossa dall'Associazione Medicina e Persona.
Il tema della malattia e della cura nellarte pittorica occidentale è presentato attraverso dipinti, illustrazioni e approfondimenti tematici che raccontano la condizione umana, quella dei malati e delle persone a loro vicine.
La mostra è nata dalle grandi domande che la condizione umana, fatta di bisogno ed attesa, inevitabilmente suscita, in particolare di fronte alla malattia che pone, spesso in modo drammatico, luomo di fronte al proprio limite.
Questioni inerenti la malattia e lassistenza sono state esaltate in modo significativo, più che dalla parola scritta, dallo sguardo artistico. Di qui, la scelta di valorizzare un patrimonio tanto vasto quanto poco conosciuto, attraverso le immagini relative soprattutto alla produzione degli ultimi secoli.
Molti dei quadri rappresentati hanno un fascino indiscusso, che da solo ne giustificherebbe la messa in mostra, ma il punto di maggior interesse per i curatori della mostra è derivato dalla percezione dellesistenza di un ideale filo conduttore tra le varie opere, di un giudizio rilevabile nello sguardo dellartista, un giudizio positivo che si impone attraverso la drammaticità della condizione umana. Dentro i limiti e le miserie delluomo, locchio dellartista diagnostica qualcosa di cui a volte gli stessi medici sono protagonisti inconsapevoli: una solidarietà umana documentata da gesti di amicizia e condivisione, unepopea di assistenza alluomo malato, una dignità della risposta scientifica che nobilita il tentativo delluomo.
La cultura europea, e a maggior ragione larte, ha ripetuto per anni laffermazione di Platone che il bello è splendore del vero. Dunque, anche la condizione più umile, meschina e drammatica può essere sorgente di stupore e bellezza, quando documenti lergersi imponente di un accento di valore e dignità che né malattia né morte possono intaccare.
organizzazione: Museo Tridentino di Scienze Naturali