Cyrano de Bergerac

Teatro

Sipario d'Oro 2011
Concorso

Compagnia Teatrale Al Castello di Foligno
Cyrano de Bergerac
di Edmond Rostand
Regia Claudio Pesaresi
Aiuto regia Donatella Carozzi e Cristina Ricciardi
Scenografia ideazione Goffredo Strappini

Savinien Cyrano di Bergerac fu uno dei più estrosi scrittori del seicento francese e grazie ai suoi testi mai rigorosi, sempre sul confine tra una sfrenata fantasia e un’analisi di teorie cosmologiche, oggi è considerato uno dei precursori della letteratura fantascientifica.
Ma la sua fama si costruì soprattutto attraverso le dimensioni spropositate del suo naso e le sue imprese di abile spadaccino (si ignora in quanta parte vere e in quanta leggendarie) come quella di aver messo in fuga da solo cento uomini armati.
Rostand prese spunto dall’avventurosa vita di Cyrano per creare un personaggio dalla parola mordente e dal cuore infranto, uno spadaccino-poeta, romantico e idealista, dotato di sentimenti profondi ma anche di raffinato umorismo, ironia e sagacia descrittiva, che combatteva “col naso e con la spada” le ipocrisie del suo (ovvero il nostro) tempo, le ingiustizie, la politica corrotta e l’avidità che soffoca gli ideali.
“Astronomo, filosofo eccellente, musico, spadaccino, rimatore, del cielo viaggiatore, amante… non per sé, molto eloquente….” il Cyrano di Rostand, sospeso tra storia e leggenda, è un’invenzione letteraria e soprattutto teatrale meravigliosa, la cui forza sta proprio nella capacità di resistere al tempo, esattamente come i valori che cantavano attraverso i propri eroi in tempi assai remoti.
Per festeggiare il ventennale, ho scelto di riproporre questo testo che è stato il primo grande successo della compagnia “Al Castello”, messo in scena nel 1991 per il festival “Segni Barocchi” di Foligno.
Lo spettacolo si divide in cinque quadri, per la durata complessiva di meno di due ore ed è tradotto in prosa mantenendo, solo in alcuni brani, il virtuosismo metrico di Rostand.
La scelta registica della trasposizione in prosa dei versi alessandrini originali è elemento determinante al fine di una più moderna lettura del personaggio che vada oltre gli orpelli romantici, per risalire alle radici della sua disperazione, del suo malessere, della sua smania suicida di duellare, della sua ribellione e desiderio di libertà.
Claudio Pesaresi