Da Oriente verso Occidente
Davvero unica e indimenticabile è la delicata emozione che si prova scoprendo una ad una le opere di "Guardando ad Oriente", recente ciclo pittorico di Luigi Calzà.
Lartista roveretano conduce, con mano ferma e profonda consapevolezza, in un affascinante, metaforico viaggio tra le genti dei paesi asiatico-orientali a lui così cari, con un particolare interesse per le popolazioni dellarea tibetana .
Lo sguardo di Calzà è acuto e intelligente, mai scontato e banale; non viene facilmente catturato dallinnegabile, magico fascino etnico che avvolge ogni occidentale; non è influenzato dallatmosfera mistico-religiosa che si respira profondamente in ogni angolo di quelle terre lontane. E uno sguardo riflessivo e maturo che, servendosi di un linguaggio pittorico innegabilmente iperrealista, si focalizza prepotentemente sullessere umano, sulla nobiltà, bellezza e sacralità di ogni creatura , evidenti anche in una quotidianità fatta di gesti semplici ma significativi, e vissuta spesso in condizioni di costretta ma dignitosa povertà.
Una tecnica esperta e raffinata, un accurato studio del colore reso con tinte brillanti e netti contrasti timbrici, diventano quindi efficaci strumenti per comunicare il profondo contenuto etico della pittura di Calzà. Fondamentale è inoltre limportanza data dallartista alla dimensione sociale delluomo, alle sue relazioni affettive, alla condivisione di un percorso comune che si dipana tra gioiosi giochi infantili, piccole amicizie, lo studiare in gruppo, fino alla grande preghiera collettiva.