Dal servizio civile al servizio civile volontario

Convegno

CONFERENZA STAMPA nella quale vengono presentate le nuove proposte per il servizio civile volontario il cui “stile” è ben sintetizzato dallo slogan: Dal servizio civile al servizio civile volontario.

Questo inedito slogan potrebbe ben rappresentare l’attuale fase di rinnovamento del servizio civile in Italia, conseguenza della ormai impellente riforma della leva, che sancirà la fine dell’obbligatorietà di un servizio (civile o militare che sia) alla Patria. Si sta insomma chiudendo una esperienza trentennale (la prima legge sugli obiettori fu del 1972) che ha positivamente contraddistinto la crescita di intere generazioni nel nostro paese, dibattute tra la scelta, non sempre facile, tra servizio civile e servizio militare.
Contemporaneamente si apre un’altra fase, quella del Servizio Civile Volontario, al quale per il momento potranno accedere sostanzialmente solo le ragazze (e i giovani non idonei alla leva) secondo quanto previsto dalla legge 64/2001. Lo scenario cambia in modo radicale: la scelta è volontaria, è previsto un rimborso economico per il giovane in servizio, si accede tramite una graduatoria nazionale visto che il contingente è limitato (intorno alle nove mila unità all’anno); per la prima volta ci si rivolge all’ “altra metà del cielo”.
La Caritas Italiana, come le molte Caritas diocesane tra cui quella di Trento, non si trovano proprio di fronte ad una novità, visto che l’esperienza dell’Anno di Volontariato Sociale rivolta alle ragazze è datata ai primi anni ‘80. E proprio nell’ottica della continuità di quella esperienza (come quella del servizio civile per i ragazzi), e di una finestra sempre aperta sul mondo giovanile, si è voluto ricominciare con questa nuova pagina di servizio civile. Certo, altri numeri e motivazioni diverse rispetto a quelle di un tempo, ma uguale possibilità di fornire ai giovani una esperienza importante per la loro crescita, e alle comunità una testimonianza di servizio e di impegno.
La Caritas diocesana di Trento, che ha una lunga tradizione in questo senso (dal 1981 ad oggi sono passati 479 obiettori di coscienza e 33 ragazze per l’Anno di Volontariato Sociale) ha aderito alla proposta della Caritas Italiana con un proprio progetto che, pur guardando avanti e rispondendo alla nuova normativa, vuol far tesoro di quanto sviluppato nel passato. La proposta a livello diocesano riveste anche un altro significato: la Caritas diocesana intende rivolgersi ai giovani con un rinnovato impegno, incontrandoli nei luoghi che a loro appartengono e facendo proposte forti, impegnative. Quella del Servizio civile volontario sarà una di queste proposte (non l’unica), fondamentali per costruire con questi ragazzi e queste ragazze una società veramente solidale. (R. C.).


organizzazione: Caritas Trentina