Dal 'terzo paesaggio' al 'giardino planetario'. Forme della natura liberata

Convegno

Futuro Presente

Incontro con Gilles Clément e Manuel Orazi

Il nostro mondo non è composto solo da spazi urbani e rurali, da città e campagne ma anche da quei confini incerti e indeterminati che prendono vita tra di loro. Gilles Clément, uno dei maggiori paesaggisti europei, sostiene che sono “terreno di composizione, laboratorio creativo, magma fecondo” (Corriere della Sera, 16 ottobre 2012). Qui forse è più forte la presenza del terzo paesaggio, concetto che indica tutti i “luoghi abbandonati dall’uomo”: i parchi e le riserve naturali, le grandi aree disabitate del pianeta, ma anche spazi più piccoli e diffusi, quasi invisibili: le aree industriali dismesse dove crescono rovi e sterpaglie; le erbacce al centro di un’aiuola spartitraffico… Spazi diversi uno dall’altro eppure accomunati dall’assenza di attività umana e, in un certo senso, fondamentali per la conservazione della diversità biologica. Clément però ci porta oltre le definizioni e in un viaggio-riflessione sul rapporto uomo-natura ci fa scoprire come sia possibile ripensare l’ordine della natura. Magari liberandola, finalmente, e preparandoci alla “rivoluzione giardiniera”.

Incontro realizzato in collaborazione con quodlibet


organizzazione: Associazione Incontri Internazionali di Rovereto