Dalle foibe all'esodo: la tragedia degli italiani d'Istria, Fiume e Dalmazia

Mostra

In occasione della "Giornata del ricordo" (10 febbraio) la sede dell'Argentario della biblioteca comunale di Trento, con sede a Cognola, ha allestito un piccolo stand bibliografico dal titolo "Dalle foibe all’esodo: la tragedia degli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia". La mostra, che resterà aperta fino a venerdì 8 febbraio, si potrà visitare dal lunedì al venerdì dalle 14,30 alle 18,30 ed il lunedì e giovedì anche dalle 8,30 alle 12,00 presso il Centro Civico di Cognola con entrata da Via Carlo e Valeria Jülg, 13. I testi in esposizione si potranno consultare e prenotare ed al termine della mostra potranno essere presi gratuitamente in prestito.

Informazioni si potranno avere ai seguenti recapiti tel. 0461.984744; e.mail: tn.argentario@biblio.infotn.it

INFORMAZIONI STORICHE
Alla fine della Seconda guerra mondiale, mentre tutta l'Italia, grazie all'esercito Anglo-Americano, veniva liberata dall'occupazione nazista, a Trieste e nell'Istria (sino ad allora territorio italiano) si è vissuto l'inizio di una tragedia: la "liberazione" avvenne ad opera dell'esercito comunista jugoslavo agli ordini del maresciallo Tito.
350.000 italiani abitanti dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia dovettero scappare ed abbandonare la loro terra, le case, il lavoro, gli amici e gli affetti incalzati dalle bande armate jugoslave. Decine di migliaia furono uccisi nelle Foibe o nei campi di concentramento titini. La loro colpa era di essere italiani e di non voler cadere sotto un regime comunista.
Trieste, dopo aver subito più di un mese di occupazione jugoslava, ancora oggi ricordati come "i quaranta giorni del terrore", visse per 9 anni sotto il controllo di un Governo Militare Alleato (americano ed inglese), in attesa che le diplomazie decidessero la sua sorte.
Solo nell'ottobre del 1954 l'Italia prese il pieno controllo di Trieste, lasciando l'Istria all'amministrazione jugoslava.
E solo nel 1975, con il Trattato di Osimo, l'Italia rinunciò definitivamente, e senza alcuna contropartita, ad ogni pretesa su parte dell'Istria, terra italiana sin da quando era provincia dell'Impero romano.
Il 10 febbraio è il giorno che l'Italia dedica alla memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe e dell'Esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati.
Almeno diecimila persone, negli anni drammatici a cavallo del 1945, sono state torturate e uccise a Trieste e nell'Istria controllata dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito. E, in gran parte, vennero gettate (molte ancora vive) dentro le voragini naturali disseminate sull'altipiano del Carso, le "foibe".
Una delle tante pagine non scritte della nostra storia recente è l'Esodo di 350 mila fiumani, istriani e dalmati che, dal 1945, si riversarono in Italia con tutti i mezzi possibili: vecchi piroscafi, macchine sgangherate, treni di fortuna, carri agricoli, barche, a nuoto e a piedi. Una fuga per restare italiani, un vero Esodo biblico, affrontato con determinazione, verso un'Italia sconfitta e semidistrutta, quale reazione al violento tentativo di naturalizzazione voluta nella primavera del 1945, dalla ferocia dei partigiani slavi.
(Fonte: www.leganazionale.it)


organizzazione: Biblioteca Comunale di Trento sede dell'Argentario