Daniele Guolo / Bruno Lucca. Relazioni instabili
Attraverso la negazione del colore e grazie alla riduzione degli elementi pittorici, al di là di una semplice ed apparente diversità, Guolo e Lucca alludono entrambi a una realtà incerta
Il 3 febbraio si inaugura presso il Palazzo Libera a Villa Lagarina (TN) la mostra di Daniele Guolo e Bruno Lucca dal titolo Relazioni instabili.
Per Daniele Guolo, artista torinese di nascita ma cuneese dadozione, svelare e nascondere per poi riscoprire ulteriormente ha significato abbandonare la realtà in un sospeso, in una dimensione a-temporale dove linsieme diventa metafora, una farsa tragicomica del nostro comune divenire. I suoi personaggi, umani e non, evitano, attraverso la ritualitàdelle proprie azioni, il rimorso e lattenzione. Sono figure vestite a festa sospese nel vuoto, prigioniere del ronzio dei propri sgomenti sopiti. Sono personaggi senza ritratto alla ricerca della propria anima perduta. Volti terreni che non riescono più a riflettere lanima del Divino, cancellati o coperti dai propri sgomenti interiori, incapaci di mentire attraverso le apparenze della sola immagine. Figure in odore di mimesi con la rimanente scena, per alleggerire o per nascondere il proprio carico offensivo o la propria vergogna. Nei suoi lavori le immagini prendono corpo attraverso le luci prodotte dallazione corrosiva e caustica del solvente. I bianchi, con i relativi valori intermedi, non sono quasi mai aggiunti o sovrapposti, ma ottenuti attraverso lasportazione dei colori bruni.
Bruno Lucca, di origini vicentine, realizza i suoi dipinti utilizzando olio di lino steso su tessuto colorato: vaghe raffigurazioni di corpi umani che si mostrano ambiguamente nellatto di apparire o di dissolversi, profili di persone anonime, silhouette alle quali è sottratta la definizione anche minima dei tratti somatici. Lolio di lino, in una fase successiva alla stesura, si espande, formando un leggero alone, quasi unaura che contorna la figura, acquistando tonalità e trasparenze diverse a seconda della qualità della stoffa. Il tema è quello dellidentità: tracciando solamente il volume del corpo, lartista cerca di far apparire in queste figure una sorta di ostinata personalità; leffetto è di evanescenza, ma di unevanescenza concreta, ben visibile nel gioco monocromo, ammaliante e smagliante, di presenza-assenza, apparenza e verità.
Attraverso la negazione del colore e grazie alla riduzione degli elementi pittorici, al di là di una semplice ed apparente diversità, Guolo e Lucca alludono entrambi a una realtà incerta. Lillusorietà che si percepisce indica il desiderio di liberarsi dal peso simbolico dellimmagine per entrare in un racconto pittorico dichiaratamente antinaturalistico, dove la realtà si fa indefinita. I loro dipinti - che riportano storie di personaggi senza ritratto o metafisiche ombre di corpi sospesi in una dimensione senza tempo - raccontano una verità inconsistente, dalle relazioni instabili.
organizzazione: Comune di Villa Lagarina