Danze di vita quotidiana con Franca Zagatti

Danza

Laboratorio di community dance: danzare dai 6 ai 90 anni

Danzare è un’esperienza di condivisione e partecipazione che crea e rigenera il senso di appartenenza ai luoghi e alle comunità. Attraverso la danza, gesti, situazioni e spazi della quotidianità possono trasformarsi e regalare esperienze belle e inaspettate a tutti – piccoli e grandi, giovani e anziani, uomini e donne. Danze di vita quotidiana è una proposta intergenerazionale di danza di comunità che mette in primo piano il piacere di fare e creare assieme agli altri. E’ aperta a tutti coloro (giovani, meno giovani, anziani, persone singole, in coppia, con la famiglia) che desiderano conoscere e apprezzare la danza, non solo come spettatori, ma facendola e vivendola sul proprio corpo come forma di espressione e partecipazione condivisa, come atto cosciente e intenzionale di comunicazione e invenzione.Si rivolge a tutte le persone, dai 6 ai 90 anni, che amano danzare ed esprimere se stessi in maniera creativa. Obiettivo del progetto è di permettere che l’eco della danza arrivi a influenzare la produzione quotidiana dei nostri atti motori, trasformando ciò che abituale ed ordinario in qualcosa di nuovo e di extra-ordinario. Nel laboratorio verranno proposte semplici attività di movimento individuale e di gruppo, guidando i partecipanti attraverso un percorso di scoperta del gesto danzato, inteso come esperienza di ascolto, consapevolezza e cosciente riorganizzazione del proprio movimento. E’ prevista una messa in scena conclusiva.

Franca Zagatti
Studiosa di pedagogia della danza, alle indagini sulle problematiche teoriche e metodologiche della danza nel contesto educativo e sociale affianca una estesa attività di formazione per educatori, insegnanti di danza e danzatori. Nell’ambito delle sue ricerche da anni afferma il valore formativo della danza e promuove una visione etico-estetica della corporeità che possa essere generatrice di espressività condivisa a livello individuale e sociale. Direttrice artistica del Centro Mousikè di Bologna, è responsabile del Corso per Danzeducatore e vicepresidente della DES - Associazione Nazionale Danza Educazione Società. È professore a contratto presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli studi di Bologna. Tra le sue pubblicazioni si segnalano: La danza educativa, MPe, Bologna, 2004; Parlare all’altra metà del mondo, MPE, Bologna, 2009 e “A partire dai corpi. Tracce linguistiche e messaggi di cura in educazione” in, Paola Manuzzi (a cura di) I corpi e la cura, Pisa, ETS, 2009 e il recente Persone che danzano. Spazi, tempi, modi per una danza di comunità, MPE, Bologna, 2012.

A chi si rivolge
A tutti: giovani, adulti, bambini, anziani, uomini e donne dai 6 ai 90 anni, non serve alcun tipo di abilità o preparazione, basta soltanto la disponibilità ad entrare nel flusso del proprio movimento e un’attitudine aperta alla condivisione dei gesti. È richiesto un abbigliamento comodo e calzettoni antiscivolo.

Orario
Danze di vita quotidiana si sviluppa su due moduli (9, 10, 11 e 23, 24, 25 novembre 2012) strutturati in incontri distribuiti nell’arco di sei giornate nei quali si lavorerà in gruppi intergenerazionali: gli over 60, i gruppi familiari composti da genitori e/o nonni e bambini e danzatori professionisti o appassionati. E’ prevista una messa in scena conclusiva durante la quale verranno mostrati alcuni momenti del lavoro svolto e illustrati alcuni principi guida della danza di comunità.

Quota d’iscrizione euro 60 a nucleo familiare

Cos’è la danza di comunità
La danza di comunità vuole affermare, prima di ogni altro principio, il diritto di tutti alla danza in una dimensione artistica plurale ed inclusiva. Non ricerca una danza per pochi straordinari ma una danza per tutti e per ognuno che si offre alle esigenze della gente, ai suoi bisogni, alle necessità, alle emozioni e al sentire individuale e collettivo. In questo senso il termine “comunità” non deve fare pensare a percorsi di riabilitazione o di supporto terapeutico, quanto piuttosto evidenziare un modo di intendere la danza come strumento di condivisione ed espressione alla portata di tutti, indipendentemente dall’età, dalle possibilità, dalle diverse abilità e conoscenze. La danza di comunità (community dance) nasce in Gran Bretagna alla fine degli anni ‘70 dal desiderio di scardinare la danza dai luoghi ufficiali dello spettacolo per diffonderla fra la gente come esperienza di partecipazione e non solo di visione. Oggi è estremamente diffusa soprattutto all’estero e copre un’ampia varietà di offerte tese a promuovere pratiche ed esperienze artistiche di danza in ambito sociale, in contesti urbani e rurali, scuole, centri sociali, ma anche carceri, ospedali, quartieri disagiati.

Principi della danza di comunità:
- Tutte le persone possono e hanno diritto ad accedere ad esperienze di danza, indipendentemente dal luogo in cui vivono, dall’età, dal genere, dalla razza, dalle disabilità, dalla diversa preparazione culturale o situazione economica.
- La danza è una dimensione interiore latente e possibile per ognuno, un ponte fra pensiero ed emozioni che permette a tutti di scoprire una propria capacità di danzare, di esprimersi e di dar forma alle proprie idee. In questo senso la danza di comunità vuole contrastare e superare preconcetti e luoghi comuni relativamente a chi può danzare e a cosa la danza sia o dovrebbe essere.
- Coinvolgere le persone in un’attività di danza nella quale ognuno possa esprimere il proprio potenziale umano e creativo e dove ognuno si senta rispettato e valorizzato può influenzare positivamente lo stato di salute, il benessere delle persone, le relazioni sociali e aiuta a superare le barriere di partecipazione (legate all’età, alle capacità, al genere alle diverse appartenenze culturali e sociali).
(estratti da, Persone che danzano, di Franca Zagatti, MPE Mousikè Progetti Educativi, 2012)


organizzazione: CID Centro Internazionale della Danza