Dare senso alle immagini

Convegno

Futuro Presente
La creatività possibile. Il cinema

Incontro con Francesca Calvelli e Enrico Magrelli

Fin da quando il cinema mosse i primi passi, fu chiaro che nella costruzione del linguaggio registico il montaggio avrebbe assunto un ruolo centrale. Sono cambiati gli stili, si sono evoluti i linguaggi, ma l’importanza del montaggio nella sintassi cinematografica è rimasta quella di sempre: se per Pudovkin era “l’atto creativo cruciale nella produzione di un film”, per Godard “dire regia è automaticamente dire montaggio”. Eppure l’attività del montatore è avvolta in una densa coltre di mistero, spesso impenetrabile anche ai più accaniti divoratori di film. Ma qual è davvero il peso del montaggio nella costruzione della narrazione cinematografica? Come fa a liberarne le forze e a condizionarne le forme? A svelare i segreti dell’”arte del montaggio” sarà Francesca Calvelli, una delle più lucide sensibilità drammaturgiche del cinema italiano, già vincitrice di quattro David di Donatello come miglior montatore.

“Da ventenne appassionata di cinema a un certo punto mi segnalarono un seminario che c'era all'Università dell'Aquila sul montaggio. Vi partecipai per curiosità, senza sapere bene cosa volesse dire "fare un film", era un primo approccio al cinema. Questo seminario era tenuto da Roberto Perpignani, che per tre giorni smontò e rimontò alcune sequenze de La notte di San Lorenzo dei fratelli Taviani, ma lo fece in un modo talmente coinvolgente, passionale, che mi sono letteralmente innamorata di questa cosa che vedevo, al punto che uscita da lì mi dissi: "Lo voglio fare anch'io!"”. (Francesca Calvelli)


organizzazione: Associazione Incontri Internazionali di Rovereto