Dark Blue World
Danimarca/UK/Germania/Italia/Repubblica Ceca, 2002
Durata: 114'
Genere: Drammatico
Regia: Jan Sverak
Cast: Ondrej Vetchy, Krystof Hadek, Charles Dance, Tara Fitzgerald
E' la storia di un'amicizia tra due piloti cecoslovacchi, di età diverse, che fuggono dalla Cecoslovacchia occupata dai Nazisti, raggiungono l'Inghilterra, si arruolano nella Royal Air Force e s'innamorano della stessa donna inglese, autentica prova del fuoco per la loro amicizia.
A sei anni dal premio Oscar a Kolya, Jan Sverak torna con un film di guerra e di amicizia, Dark Blue World. Lontana dalle epopee americane e vicino alla drammatica storia dei veri eroi, la sceneggiatura porta la firma del papà Zdenek e conquista la fiducia del produttore Eric Abram e di Domenico Procacci.
Quattro anni per la produzione, un pellegrinaggio al di qua e al di là dell'Oceano per racimolare i finanziamenti e quasi due anni per le rocambolesche riprese: Jan Sverak sorride esausto e soddisfatto alla presentazione del suo nuovo film. E' stata davvero una guerra racconta il regista ceco tirando un meritato sospiro di sollievo, quasi come quella combattuta nei cieli di Dark Blue World. L'idea risale addirittura ai tempi del Kolya premio Oscar nel '96, e lo staff creativo è lo stesso di allora. Da piccolo ero appassionato di modellini e battaglie aeree, ricorda senza scomporsi e quando mio padre mi propose la sua sceneggiatura scoppiai quasi a piangere dall'emozione. Storia di guerra e di amore, di resistenza e grandi ideali, papà Zdenek sembra proprio averla scritta per lui. Profondo e attuale, l'interrogativo di fondo da cui sono partiti era quello di scoprire cosa renda gli uomini eroi. Cosa li spinga, come i protagonisti Slama e Karel, ad abbandonare il paese occupato dai nazisti e rischiare la vita con l'aviazione inglese. Fantastica ma verosimile, l'amicizia tra Ondrej Vetchy e Krystof Hadek racconta il destino di altri 2800 aviatori cecoslovacchi che hanno rischiato tutto soltanto per gli ideali. E che al calare della cortina di ferro la patria comunista ha poi ripagato con la prigionia. Martiri ed eroi talmente lontani dall'iconografia hollywoodiana che gli USA all'inizio avevano detto no. Volevano che facessi soltanto un film di guerra continua soddisfatto della sua resistenza, che lo epurassi dai riferimenti agli anni della ricostruzione. Un pomeriggio di riflessione e tormenti, ma alla fine Sverak il puro ha puntato i piedi. Un flashback necessario alla narrazione, continua accalorandosi il regista che mostra il tributo reale che il paese riservò ai suoi eroi.
organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comune di Cavalese