David Krakauer Klezmer Madness

Garda Jazz Festival 2004
Concerti

David Krakauer - clarinet
Sheryl Bailey - guitar
SoCalled - turntables
Nicki Parrot - bass
RobCurto - accordino
Will Holshouser - accordion
Michael Sarin - drums

Universalmente apprezzato per il suo virtuosismo la sua enorme versatilità, il clarinettista David Krakauer è in grado di inserirsi con duttilità all'interno delle situazioni musicali più differenti, trovandosi a proprio agio sia in ambito classico, con celebri formazioni quali il Tokyo Quartet e il Kronos Quartet, che accanto agli sperimentatori più spregiudicati, come John Zorn, e ai compositori contemporanei più illustri come Luciano Berio. Alla sua indubbia maestria nei confronti dello strumento e degli ambiti musicali affrontati, Krakauer aggiunge l'inesauribile energia e generosità come solista, l'umorismo e la fantasia sfrenata. Già lo abbiamo potuto apprezzare lo scorso anno a Trento in un progetto molto particolare del percussionista Roberto J. Rodriguez, nel quale si fondevano mirabilmente i ritmi caraibici e le melodie klezmer.
Ma tra tutte le sue esperienze musicali, quella che Krakauer diffonde con maggiore energia e coinvolgimento è denominata Klezmer Madness: un disegno che unisce la tradizione ebraica del centro Europa con il jazz e l'avant-rock, in un'equilibrata e dinamica fusione stilistica. Questo gruppo si è già esibito con successo lo scorso anno a Brentonico, ma ora lo ritroviamo a Riva con formazione leggermente diversa, che comprende Trevor Dunn, un bassista che ha suonato con Gerry Hemingway, Leo Smith, Don Cherry e Marc Ribot. Inoltre c'è la nuova presenza di DJ Socalled, specialista in manipolazioni sonore con giradischi e altri strumenti elettromagnetici, che dallo hip hop passa con facilità al jazz e soprattutto alla musica di ispirazione ebraica.
Con questo nuovo elemento il ventaglio delle sonorità e dei colori espresso dal gruppo di Krakauer si amplia, aggiungendosi al contributo dei fedeli Will Hollshauser alla fisarmonica e Sheryl Bailey alla chitarra. Una varietà timbrica cui contribuisce in modo sostanziale pure il batterista Michael Sarin, già compagno di avventure di musicisti come Myra Melford, Thomas Chapin, John Zorn e Ray Anderson.
(Giuseppe Segala)