Delitto politico e diritto penale del nemico

Convegno

In memoria di Mario Sbriccoli

Il tema del delitto politico esige una rivalutazione aggiornata all’attuale contesto politico costituzionale nonché una riflessione di carattere storico e concettuale utile per cogliere l’inattualità delle vecchie categorie.
Scontiamo qui la riluttanza dei classici ad occuparsi dell’argomento: questo in nome di istanze universalistiche e aspirazioni razionaliste tipiche della cultura illuminista ( “a quale pro sudare se la tela giuridica sarà rotta dalla spada o dal cannone? “ si chiedeva Francesco Carrara al termine del suo Programma, 1889, vol.VII, p.667, § 3927).
Tra la fine dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento il tema trova maggiore spazio nella cultura penalistica e la riflessione troverà sbocco nelle esperienze autoritarie del continente europeo nella prima metà del secolo scorso. Quel modello, fondato su un diritto penale marcatamente preventivo con fattispecie di attentato, di istigazione e associative, troverà ampia applicazione anche all’interno degli Stati democratici nel secondo dopoguerra, per contrastare fenomeni di terrorismo e conflittualità politica violenta.
L’epoca attuale proietta l’ombra del delitto politico sulla scena planetaria, al di fuori dell’angusto orizzonte nazionale.
La contaminazione tra guerra e diritto penale rischia di produrre effetti devastanti sul piano della civiltà giuridica.
Il carattere eminentemente politico dei giudizi dei Tribunali internazionali ad hoc mette all’attenzione nuove forme di giustizia penale.
Un diritto punitivo fondato sul dualismo amico-nemico sembra riproporsi anche all’interno degli ordinamenti nazionali per ridare efficienza allo strumento messo in crisi dal venire meno dell’ omogeneità culturale nelle moderne società multietniche: stabilizzando in tal modo aree di eccezione al profilo liberale dell’illecito penale.
La crisi del modello illuministico e di molti istituti sorti in quel contesto storico impongono alla scienza penale una rimeditazione degli scopi e della funzione della pena in un contesto socio culturale radicalmente mutato.

Gli atti del convegno saranno pubblicati da Monduzzi Editore, Bologna

PROGRAMMA
Venerdì 10 marzo
9.00 Apertura convegno e indirizzi di saluto delle Autorità

9.30 Relazione introduttiva
ALESSANDRO GAMBERINI Università di Bologna
RENZO ORLANDI Università di Firenze

10.30 I SESSIONE: Profili storico - politici
Presiede: LUIGI STORTONI Università di Bologna
Relatori:
CARLO GALLI Università di Bologna
FRANCISCO MUÑOZ CONDE Universidad Pablo de Olavide de Sevilla
TULLIO PADOVANI Università di Pisa
VINCENZO RUGGIERO London Middlesex University e Università di Pisa

15.00 II SESSIONE: Categorie concettuali e sistematiche
Presiedono: GABRIELE FORNASARI e ALESSANDRO MELCHIONDA Università di Trento
Relatori:
MASSIMO DONINI Università di Modena e Reggio Emilia
LUIGI FERRAJOLI Università di Roma Tre
GIOVANNI FIANDACA Università di Palermo
JOSÉ LUIZ GONZALES CUSSAC Universidad Jaime I de Castellon de la Plana
GÜNTHER JAKOBS Bonn Universität

Sabato 11 marzo
8.30 III SESSIONE: Profili di diritto penale nazionale
Presiede: MARCELLO BUSETTO Università di Trento
Relatori:
ROBERTO E. KOSTORIS Università di Padova
MICHELE PAPA Università di Firenze
GONZALO QUINTERO OLIVARES Universidad Rovira i Virgili de Tarragona
LUIS SALAS Florida International University

11.30 IV SESSIONE: Profili di diritto penale internazionale
Presiede: LORENZO PICOTTI Università di Verona
Relatori:
EMANUELA FRONZA Università di Trento
BERISLAV PAVIŠIĆ University of Rijeka
MAURO POLITI Corte Penale Internazionale e Università di Trento
ROBERT ROTH Université de Genève

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Dott. Stefano Talassi
Dipartimento di Scienze Giuridiche
via Giuseppe Verdi n. 53
38100 Trento - Italia
tel. + 39 0461 883811
fax + 39 0461 881874
e-mail: talassi@jus.unitn.it


organizzazione: Università degli Studi di Trento Facoltà di Giurisprudenza Dipartimento di Scienze Giuridiche - Regione Autonoma Trentino Alto Adige - Associazione Franco Bricola