Die Antilope
"Sempre in bilico tra reale e irreale": così Johannes Maria Staud descrive la propria opera.
Surreale e ironica, ma sempre di grande concretezza sociale, Die Antilope narra dello strampalato viaggio volante di Victor, iniziato da un tentativo di defenestrazione.
Interrompendo bruscamente una noiosa festa aziendale, Victor, dipendente anticonformista, si getta dalla finestra. Invece di cadere, inizia a volare nella notte, attraverso una città surreale dove avverranno alcuni strani incontri, dal sapore kafkiano. Tra questi, quello con degli strampalati medici, che diagnosticano a Victor la rara “depressione africana”, la quale si manifesta attraverso il linguaggio “antilopico” col quale, già da un po’, Victor si esprime.
Episodi onirici, a volte lirici a volte grotteschi ma sempre di grande impatto per la loro concretezza sociale, ci trasportano nell’atmosfera compositiva di Johannes Maria Staud, per il quale anche una riflessione filosofica o politica può costituire motivo d’ispirazione. Il compositore decide di dare una veste sonora ad un testo dello scrittore tedesco Durs Grünbein, sfruttando molteplici soluzioni espressive tra cui il “live electronics”: il risultato è Die Antilope, opera lirica ironica e poliedrica rappresentata per la prima volta nel 2014 presso il Theater Luzern, e ora a Bolzano per la regia di Dominique Mentha e la direzione musicale di Walter Kobéra.
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Opera in tedesco con sopratitoli in italiano e tedesco